Dal calcio alla cannabis. È questa la parola di Mark Bresciano, ex calciatore di Empoli, Palermo, Lazio e Parma, che dopo aver appeso le scarpette al chiodo è tornato in patria per dedicarsi alla coltivazione per uso medico. Famoso per la sua esultanza in stile “statua”, ha collezionato 249 presenze e 31 goal in Serie A.
Ritorno in patria
Il pallone e i campi da gioco sono ormai il passato. Due anni e mezzo fa ha fatto ritorno nella sua città natale, Melbourne, in cui vive serenamente con la sua famiglia. A tal proposito ecco le sue dichiarazioni sul post carriera: “Non mi manca niente di quel mondo. Amo sempre il pallone, ma il calcio ormai lo seguo anche poco, eccetto le squadre in cui ho giocato. L’Italia era bella, ma i miei figli si divertono di più qui in Australia. Qui in pochi mi riconoscono e nel caso mi lasciano in stare, mentre nel Bel Paese il calcio è religione”.
Cambio di vita
A differenza di tanti ex giocatori, Bresciano non ha intrapreso né la carriera da allenatore né da dirigente. I suoi interessi si sono spostati in tutt’altro ambito: la cannabis. Insieme ad un amico-socio sta lavorando per acquisire le licenze che gli permettano di coltivare la cannabis. “La strada è ancora lunga, ma sto dedicando quasi tutto il mio tempo a questo lavoro”, ha dichiarato l’ex centrocampista della Lazio. Abbiamo già scelto il luogo dove costruiremo l’impianto. Questa idea mi ha dato la forza di rialzarmi, sono rinato. Il progetto partirà il prossimo anno verso marzo-aprile”.
Fase di studio
Essendo una tematica non troppo in auge in Australia, Bresciano è perennemente in viaggio per cercare ulteriori informazioni a riguardo. Si tratta dell’unico aspetto in comune con il calcio, visto che tra trasferte italiane ed internazionali si è dovuto spostare e non poco.
Antonio Pilato