I risultati sterili delle gare di ritorno rispecchia il cammino delle compagini milanesi, sull’orlo di una crisi tecnica che ha dei retroscena societari a cui non si può fare a meno di pensare.
Il “derby della Madonnina” negli ultimi anni vive di passato, come il Triplete neroazzurro condotto da Mourinho e le gloriose ma lontane notti europee rossonere.
Proviamo a dare una spiegazione di cosa non va nella Milano calcistica.
Dalla sponda interista, i problemi non assumono più di tanto un carattere societario ma rimangono strettamente di natura sportiva. Al riguardo, Tohir pare intenzionato a cercare soci per allargare gli investimenti da destinare al club. Con il ritorno di Mancini le cose sembravano aver preso un piglio giusto, la squadra macinava vittorie striminzite, con un solo gol di scarto e con una difesa fortemente compatta grazie l’inserimento di Miranda e Murillo. La ciliegina sulla torta per rimediare alla carenza di peso in attacco sembrava essere l’acquisto di Eder. Arrivato a gennaio dopo aver rinunciato il Leicester di Ranieri dichiarò: “Sono qui all’Inter per vincere”. Questione di Karma?
Aneddoti a parte, nel girone di ritorno il trend positivo è letteralmente collassato, facendo sprofondare il team dalla prima alla quarta posizione in classifica, insidiata dai Viola di Sousa.
La cronaca punta il dito direttamente sull’allenatore che in alcune partite ha cambiato la formazione per 9/11; vuoi per gli infortuni, vuoi per le squalifiche, vuoi per scelte tattiche, questa Inter evidentemente soffre il fatto di non avere un’identità fissa.
Dalla sponda milanista i problemi si mischiano tra presidente allenatore e squadra. Berlusconi e Galliani sotto accusa. Il presidente è alle prese con un a trattativa che parla cinese. La cordata di Pechino vorrebbe aggiudicarsi la maggioranza delle azioni, ciò limiterebbe il potere decisionale sul mercato da parte dell’amministratore delegato.
La situazione è molto scomoda per i vertici dei diavoli, Berlusconi è bersagliato dai media per avere cacciato frettolosamente Mihajlovic, dato che il successore Brocchi non sta facendo di meglio; Galliani ha contro parte del popolo milanista perchè accusato di non avere operato a dovere sul mercato, cercando investimenti sul futuro. E’ l’unica sua colpa?
La nostra idea :
Probabilmente il club sulla carta messo meglio è l’inter, per il semplice motivo che alle spalle i dirigenti stanno conducendo un buon lavoro e i risultati in questo campo si ottengono con il passare di anni. Puntellando a dovere la rosa attuale, i neroazzurri possono ambire a palcoscenici internazionali e giocare ad armi pari con squadre come Juventus, Roma e Napoli.
Il lavoro del Milan è molto più delicato, prima di puntellare la rosa occorre stabilizzare gli affari societari. Ballano milioni e teste. Se salta Fininvest, salta il binomio Berlusconi-Galliani e si concluderebbe così un’era gloriosa, ma che aspetta solo volti nuovi; Magari con più soldi in tasca e con un nuovo progetto sportivo concreto.