Quattro squadre per due posti, chi raggiungerà la salvezza?
La Serie A di calcio mette sempre in mostra stimolanti palcoscenici: dalla lotta scudetto, a quella per le posizioni europee, per finire con quella per la salvezza. Ma in questo campionato ormai sfilacciato, con la Juventus già scudettata, il Napoli e la Roma sicure della Champions (così come l’Inter e la Fiorentina dell’Europa League), la sfida senz’altro più interessante è quella per rimanere nella massima serie italiana.
In quattro per due posti: Udinese (38 punti), Carpi (35), Palermo (35) e Frosinone (31). È una corsa appassionante, piena di sorprese e dalla posta in gioco altissima. Cambia poco, alla Juve, aggiungere uno scudetto alla sua già vasta collezione, nonostante l’ossessione per quei due a dir loro “rubati” dalla procura, ma un anno in più in serie A per squadre come il Carpi o il Frosinone sono risultati di portata storica, forse irripetibili.
La retrocessione, inoltre, è un evento traumatico non solo per le tifoserie e per le casse societarie (il paracadute salvezza non basta a pareggiare gli introiti dei diritti tv e di altri benefici), ma anche per le città stesse.
Ecco perché in questa corsa alla salvezza rivediamo più agonismo e foga che in qualunque altra bagarre di classifica.
Quest’anno i giochi sono ancora apertissimi e ben quattro squadre sono in ballo: due si salveranno e due retrocederanno. L’Udinese ha 3 punti di vantaggio sulle inseguitrici Carpi e Palermo e ha bisogno di una vittoria e un pareggio per assicurarsi la salvezza. Il Frosinone, invece, è in una situazione quasi disperata: a meno 4 dall’accoppiata siculo-emiliana, anche ottenere un bottino pieno potrebbe non bastare.
Il prossimo turno potrebbe già essere decisivo: il Carpi ospiterà la Lazio, mentre l’Udinese dovrà giocare a Bergamo e il Palermo a Firenze.
La squadra siciliana spera nella sconfitta delle avversarie per non essere già estromessa dalla lotta. Il Carpi, infatti, ha una differenza reti decisamente migliore, e, in caso di parità finale, si posizionerà più avanti in classifica.
In caso di risultati negativi di Udinese e Carpi, sarà decisiva l’ultima gara, dove si sfideranno proprio queste due formazioni in un avvincente scontro diretto.
Il Palermo, in questo caso, dovrà battere in casa il già retrocesso Verona per sperare ancora nella salvezza.
Il Frosinone, infine, dovrà battere il Sassuolo in casa e il Napoli al San Paolo e sperare in una débacle totale di Carpi e Palermo: un’impresa ai limiti dell’impossibile.
Molti vedono favorito il Carpi, alla luce del vantaggio sul Palermo (che difficilmente farà punti a Firenze) e dello scontro diretto con l’Udinese. Una condizione che fino a qualche mese fa appariva quantomeno improbabile. Il Carpi e il Frosinone, infatti, erano additate fin dall’inizio come vittime sacrificali del campionato. Ma, complici l’annus horribilis del’Hellas Verona e il suicidio tattico del presidente Zamparini e dei suoi undici cambi in panchina stagionali, le speranze sono ancora vive per le due piccole squadre di provincia neo-promosse.
Determinante è anche il progetto tecnico di queste due formazioni che si oppone a quello delle ben più blasonate concorrenti alla salvezza: Carpi e Frosinone hanno deciso di mantenere gran parte dei giocatori che hanno ottenuto la promozione, mantenendo un’ossatura di giocatori perlopiù italiani che si conoscono a meraviglia e che riescono ad esprimere un gioco migliore di quello di tante squadre dal monte ingaggio nettamente più elevato.
Il basso tasso tecnico e la scarsa esperienza di giocatori quasi tutti esordienti in A vengono compensati da un progetto che mette la squadra e i giocatori al centro, in opposizione a squadre come l’Udinese e, soprattutto, il Palermo, che cambiano gran parte della rosa ogni anno, cercando talenti all’estero da rivendere in futuro a prezzo maggiorato. Due filosofie agli antipodi che stanno facendo la differenza.
Un sogno salvezza (quello di Carpi e Frosinone) che si può realizzare, contro un incubo retrocessione (quello di Udinese e Palermo) da evitare.
Perché una città come Palermo, che da sola ha il triplo degli abitanti di Udine, Carpi e Frosinone messe assieme, ha bisogno della serie A per non vedere compromesso un progetto societario in crisi, che soffre la gestione sconsiderata di Maurizio Zamparini, sempre più svogliato e distante dalla squadra, e che potrebbe non sopravvivere ad una retrocessione tanto inaspettata quanto meritata.
Il Palermo esprime, infatti, un gioco pessimo, senza personalità (anche a causa dei continui cambi di allenatore) e confusionario, che affida all’estro di pochi ottimi giocatori (Vazquez e Sorrentino su tutti) la speranza di racimolare qualche punto.
Discorso molto simile anche per l’Udinese, squadra di provincia che da vent’anni mantiene la categoria e che soffre l’addio ormai ufficiale della bandiera Totò Di Natale.
Se queste due squadre dovessero retrocedere non sarebbe affatto uno scandalo, ma priverebbero il campionato di serie A di due delle formazioni più importanti a livello di pubblico nonché, nel caso del Palermo, di una delle poche rappresentanti del Sud Italia.
Per concludere, ringraziamo queste squadre, che continuano a lottare contro difficoltà tecniche, societarie e, perché no, arbitrali (Frosinone docet) e che rendono questo campionato di serie A degno di essere vissuto fino alla fine.