“Vorrei ricordare che i reati commessi ogni giorno in Italia da immigrati sono circa 700, quasi un terzo del totale, e questo è l’unico vero allarme reale contro cui da ministro sto combattendo“. Così, Matteo Salvini in un’intervista al Sunday Times, nella quale continua sostenendo: “Aggredire e picchiare è un reato, a prescindere dal colore della pelle di chi lo compie, e come tale va punito. Ma parlare di razzismo in Italia è una follia. E’ tutta un’invenzione della sinistra“.
Queste le sue parole a poche ore dall’ennesima aggressione a stranieri – una a Partinico e una ad Aprilia, in provincia di Latina.
Dure le repliche dell’opposizione. In particolare, il presidente PD Matteo Orfini sostiene che “un’emergenza razzista c’è, e il ministro dell’interno ne è la causa.”
Nell’intervista, Matteo Salvini insiste, inoltre, su un’altra questione a lui cara: la bassa natalità dell’Italia, sostenendo che essa sia “una scusa della sinistra per importare migranti. Un Paese dove non nascono bambini è destinato a morire. In gioco c’è la nostra tradizione, la nostra storia, la nostra identità“. E conclude con un appello alla premier britannica May: “La mia esperienza nel Parlamento europeo mi dice che o ti imponi o loro ti truffano“, esortandola ad adottare una linea dura ed inflessibile per uscire dall’Europa “Perché – aggiunge – su alcuni principi non c’è bisogno di essere flessibili e tu non dovresti fare passi indietro“.
La frase di Salvini su Twitter
Nel frattempo, su Twitter Salvini scrive “Tanti nemici, tanto onore!“, riferendosi a tanti intellettuali, esponenti della sinistra e cattolici che gli vanno contro.
Naturalmente le critiche non sono mancate. Da Federico Fornaro di Liberi e Uguali “L’espressione ‘tanti nemici tanto onore’ appartiene storicamente alla propaganda fascista“, al governatore del Lazio Nicola Zingaretti “Mussolini ha distrutto e umiliato l’Italia con un drammatico prezzo di sangue. Se questo è l’obiettivo di Salvini, i suoi nemici sono gli Italiani. Ma forse fa queste boutade per nascondere la verità: il governo, a parte le chiacchiere, è un fallimento“, fino a Matteo Orfini (PD) “Chi ha giurato sulla Costituzione nata dalla lotta antifascista non si deve permettere di rendere omaggio a Mussolini. Salvini si scusi. O se ne vada a fare il fascistello lontano dal ministero“.
Qualche obiezione alle affermazioni di Salvini
Insomma, ancora una volta il vicepremier e ministro dell’Interno torna a far parlare di sé. E lo fa non solo commentando – a modo suo – i recenti fatti di cronaca sulle aggressioni a migranti, ma anche per altre affermazioni, perlomeno discutibili e che fomentano il clima di razzismo che sta imperversando nel nostro Paese. Tuttavia, sono possibili alcune obiezioni.
Innanzitutto, per quanto riguarda l’allarme razzismo, occorre considerare che le aggressioni nei confronti dei migranti sono aumentati solo negli ultimi mesi, ovvero da quando Salvini è al governo, e quindi il vicepremier dovrebbe porsi qualche domanda. La sua stessa asserzione “il vero allarme sono gli immigrati che delinquono” alimenta se non l’odio, perlomeno la diffidenza nei confronti dei migranti. E alcuni – pochi italiani fortunatamente – possono interpretare le sue parole come un’esortazione a difendersi da un nemico, e giustificare le loro aggressioni.
A proposito della bassa natalità, ancora una volta si torna a parlare di storia, tradizioni, identità. Come se queste si potessero perdere con una bassa natalità. Come se i figli di immigrati italiani non riconoscessero la storia e la tradizione italiana come propria e, quindi, a riconoscere un’identità italiana. L’atteggiamento di Salvini è anche controproducente perché continuando a considerare anche i figli di immigrati come non-italiani, essi non saranno spinti a riconoscere come proprie le tradizioni italiane perché si vedranno respinti.
Sulla sua affermazione “Tanti nemici, tanto onore” c’è poco da dire. Una frase che sembra detta più per provocare e far parlare di sé. Una frase che spingerà molti a considerare Salvini di estrema destra, con buona pace di Di Maio, il quale, nelle sue ultime dichiarazioni, commentando le parole del vicepremier, sosteneva che “l’argomento di allarme razzismo è usato dalla chi è di sinistra per accusare Matteo Salvini di estrema destra“.
Infine, sull’esortazione fatta alla May a proposito della Brexit, anche questo rispecchia semplicemente l’antieuropeismo di un ministro dell’Interno che, finora, ha continuato ad occuparsi di tutto – migranti, rom – tranne che degli italiani. A dispetto del suo famoso slogan “prima gli italiani“.
Domenico Di Maura