Il mercato è una giungla e sopravvive solo chi è più forte. Lo sanno bene le piccole aziende, ma ne sono ancora più consapevoli i grandi colossi commerciali capaci di smuovere valanghe di capitali. In questa continua lotta alla sopravvivenza, c’è chi trova il tempo di spulciare i fatturati di ogni singola compagnia per vedere chi domina il mercato.
È il risultato dell’operazione condotta da Brand Finance che come ogni anno stila la classifica dei marchi più potenti e influenti del pianeta. La graduatoria tiene conto di due aspetti: il valore dell’impresa proprietaria del marchio e il valore commerciale del marchio stesso. Quest’ultimo parametro serve non solo per osservare lo stato di salute di diversi marchi detenuti da una stessa proprietà, ma anche per confrontare marchi di proprietà concorrenti nello stesso settore.
Inutile dire che l’ordine di grandezza è da intendersi in miliardi di dollari, indipendentemente dalla nazionalità del marchio.
La classifica
A dominare la classifica dei 500 marchi migliori a livello planetario sono tre colossi americani: Amazon (150 miliardi di dollari), Apple (146) e Google (121). Ma è in generale tutto il Nord America a dominare la graduatoria con ben 206 marchi presenti (suddivisi in 191 negli Stati Uniti e 15 in Canada). Al secondo posto troviamo l’Asia con 141 marchi presenti e in terza posizione l’Europa con 136 marchi. Da ultime, l’Australia con 9 marchi e il Sud America con 8.
In Asia a spiccare è la Cina con ben 55 marchi, il Giappone con 38 e la Corea del Sud con 13. A questi si possono aggiungere i 6 brand di Hong Kong e i 5 di Taiwan.
Per quanto riguarda l’Europa la parte del leone la fa la Francia con ben 33 marchi presenti in graduatoria. Seguono il Regno Unito con 29 brand e la Germania con 24. Al quarto posto c’è la Svizzera con 16 brand e in quinta posizione l’Italia con appena 9 marchi.
Come detto, se il podio a livello mondiale è tutto a stelle e strisce, il monopolio americano viene rotto da Samsung presente in quarta posizione (ma prima a livello asiatico). Anche la cinese ICBC si inserisce in classifica tra i colossi Facebook, Microsoft e Walmart.
Per trovare un brand europeo bisogna invece scendere in quindicesima posizione, dove si trova la tedesca Mercedes-Benz, seguito in diciassettesima posizione da un altro brand dell’automotive tedesco, BMW.
I marchi italiani
E per quanto riguarda i marchi italiani? Come detto l’Italia è presente in graduatoria con solo 9 marchi, un po’ pochi se consideriamo il notevole impatto a livello mondiale del made in Italy. Ma bisogna anche considerare che una buona parte delle eccellenze italiane si trovano in filoni di mercato che rappresentano delle nicchie rispetto invece agli standard dei colossi americani o asiatici, abituati a operare su mercati più mainstream.
Il primo marchio italiano è in 144esima posizione, e si tratta di Eni, seguito da Tim (178°), Enel (180°) e Gucci (181°). A proposito di Gucci, il primato del lusso italiano era già stato appurato da una analoga classifica stilata da BrandZ, la quale evidenziava come il settore del lusso italiano godesse di ottima salute a livello europeo e mondiale.
Gli altri marchi italiani presenti sono Ferrari (259°), Generali (265°), Intesa San Paolo (342°), Poste Italiane (366°) e Prada (472°).
Nicolò Canazza