Fare il giro del mondo in barca per smuovere la gente sulla quantità di plastica in mare e più in generale sui danni dell’inquinamento. È questo l’ambizioso progetto di “Salviamo il pianeta”, un portale web di sensibilizzazione verso il rispetto per l’ambiente. Il piano è sostenuto anche da Enegan, società di luce, gas e telecomunicazioni impegnata sui temi ambientali.
Partenza del navigatore bulgaro
L’iniziativa ha avuto il via domenica scorsa, grazie al navigatore originario della Bulgaria Ivan Dimov (ambasciatore del portale Salviamo il pianeta, insieme al fotografo ed esploratore Luca Bracali), che con la sua imbarcazione di 5,90 metri è partito dal porto di La Rochelle nel nord della Francia.
Dettagli del giro
La prima grande tappa del navigatore bulgaro è il Capo di Buona Speranza in Sudafrica. Il viaggio durerà circa un anno e prevede tra le altre soste Capo Leeuwin in Australia e Capo Horn in Sud America.
Obiettivi del progetto
Naturalmente nel corso di questa “avventura” Dimov cercherà testimonianze sull’inquinamento e sulla presenza di plastica nelle acque del pianeta. In prima istanza si avvarrà di boe per segnalare alle navi l’accumulo di questo materiale presente in mare, per poi recuperarlo con la realizzazione di vere e proprie isole galleggianti. Una volta raggruppati i rifiuti, l’obiettivo sarà recuperarli e smaltirli sulla terraferma. Inoltre verranno raccolti campioni di acqua e plastica che saranno poi esaminati e resi pubblici dall’Istituto Oceanografico di Trieste.
Prova estrema
Oltre alla buona causa, questo giro del mondo è anche una grande prova di resistenza. Stare in mezzo al mare per un anno comporta un gran dispendio fisico e psicologico e quindi è bene avere con sé tutto l’occorrente a partire dal cibo. Dimov infatti ha portato a bordo ciò che di cui necessitava per la sopravvivenza, nello specifico alimenti per circa 200 giorni, mentre il resto dovrà procurarselo in seguito.
Antonio Pilato