David Keith, professore di fisica all’università di Harvard e fondatore dell’azienda canadese Carbon Engineering, ha trovato un nuova procedura capace di estrarre a basso costo l’anidride carbonica inquinante per trasformarla in carburante. Questa scoperta è una svolta per quanto riguarda l’ecosostenibilità non solo perchè permette di rimuovere il gas serra dall’atmosfera aiutando a ridurre il surriscaldamento globale, ma soprattutto perchè inverte i cambiamenti climatici.
In un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Joule, Keith e i suoi collaboratori descrivono nel dettaglio il processo che porta a questo cambiamento. Mostrando inoltre come l’estrazione dell’anidride carbonica possa essere compiuta anche a costi bassissimi. Infatti, l’American Physical Society, l’associazione dei fisici americani, ha stimato che con questa procedura innovativa si spendono dai 94 dollari fino ad un massimo di 232 dollari, niente in confronto ai vecchi 600 dollari a tonnellata.
Di cosa si occupa esattamente la Carbon Engineering?
La Carbon Engineering, che ha sede in Canada, impiega circa una quarantina di persone durante il procedimento di estrazione. Per anni ha sperimentato un nuovo procedimento nel suo impianto pilota di Squamish, nella Columbia Britannica, dove lavora circa una tonnellata di anidride carbonica al giorno. Tra i numerosi finanziatori di questo progetto vi è anche Bill Gates.
“Spero di mostrare che la nostra è una tecnologia industriale fattibile, non una sorta di rimedio magico. Qualcosa che possiamo realizzare tutti insieme.”
Gli obiettivi per il 2021 al momento prevedono la creazione di un nuova centrale su scala industriale capace di produrre carburante ad un dollaro al litro. Certamente costerebbe qualche centinaia di milioni di dollari, ma permetterebbe di catturare tanta anidride carbonica pari a circa le emissioni di 250 mila auto.
Il carburante della Carbon Engineering
Alla base del nuovissimo carburante “mangia-gas”, la Carbon Engineering adopera aria, acqua e energie rinnovabili. Di per sè Keith non ha inventato niente di nuovo dal momento che la tecnologia applicata è analoga a quella impiegata in altri processi industriali come per esempio la carta.
L’anidride carbonica viene fatta passare in una torre di raffreddamento dove il materiale gassoso viene a contatto con un liquido alcalino.
“L’anidride carbonica è un acido debole e quindi si lega facilmente alla base.”
Il risultato di questo procedimento porta ad una soluzione di carbonato che viene lavorato chimicamente così da poter estrarre la CO2 sotto forma di fluido. Solamente alla fine la miscela entra in contatto con l’idrogeno. Il liquido ottenuto ha proprietà simili alla benzine e quindi può essere adoperato come carburante fossile.
Silvia Barbieri