Marte occupa da sempre un posto importante nell’immaginario collettivo quando si parla di vita extraterrestre. Ebbene, oggi la possibilità che il Pianeta Rosso sia compatibile con la vita diventa sempre più concreta. Infatti, secondo i dati inviati dal rover Curiosity, sul pianeta sono presenti molecole organiche. Inoltre, i livelli di metano presenti nell’atmosfera marziana, variano ciclicamente.
Insomma Marte sta mostrando di avere grandi potenzialità. Non molto tempo fa, alcuni studiosi avevano esplorato le possibilità di coltivazione di alcune piante sul Pianeta Rosso, ora i dati inviati da Curiosity, aprono nuovi orizzonti.
La vita è già stata su Marte e potrebbe tornarci (forse)
I dati inviati dal rover Curiosity della Nasa sono stati pubblicati su Science. Non si tratta della prova definitiva della vita su Marte, ma le probabilità che 3,5 miliardi di anni fa, il pianeta avesse i requisiti per ospitarla. Chris Webster, del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa ha commentato:
Sono tempi entusiasmanti. Guardiamo con speranza al futuro, in cerca di ulteriori risultati. Ci vorrà ancora del tempo prima di capire se l’origine del metano è biologica”.
Le molecole organiche contengono elementi comunemente associati alla composizione biologica degli esseri viventi come ossigeno, carbonio, idrogeno. Questo materiale organico è stato rinvenuto nel cratere Gale, che Curiosity stava esplorando dal 6 agosto 2012. Queste scoperte sono molto importanti anche se ci vorrà del tempo per stabilire se la vita su Marte è davvero possibile. Molto interessanti in questo senso risultano le variazioni stagionali nel livello di metano. La presenza di questo gas era stata scoperta nel 2004, le variazioni attualmente rilevate indicano probabilmente la presenza sul pianeta di una fonte di metano ancora attiva.
In questo contesto crescono le aspettative e le speranze per la missione ExoMars 2020. La nuova missione spaziale è promossa dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa), oltre che dagli enti omologhi di Italia (Asi) e Russia (Roscosmos).
Il contributo italiano ad ExoMars 2020 sarà particolarmente significativo. Infatti, a perforare il suolo marziano fino ad una profondità di 2 metri, sarà un trapano costruito in Italia.
Alla luce delle nuove scoperte e del fermento che ne è derivato, è naturale chiedersi: “Andremo presto a vivere su Marte?” e “Quali saranno i nostri rapporti con i Marziani?
Gessica Liberti