In ogni supermercato ormai è possibile trovare l’insalata in busta, già pronta per il consumo e tanto apprezzata da chi è sempre di fretta, in quanto vanta la grande capacità di far risparmiare tempo. Purtroppo però, è meglio se in questo periodo perdiate qualche minuto in più: infatti proprio le insalate confezionate sono state considerate a rischio salmonella.
Il sistema europeo di allerta alimentare (RASFF), si occupa di dichiarare il più velocemente possibile la presenza di alimenti dannosi per la salute pubblica ed ha classificato come un serio rischio per i consumatori queste famigerate insalate, invitando al ritiro del prodotto, il quale proviene dall’Italia ma viene commercializzato anche in Germania. Pare che l’insalata mista in questione contenesse lattuga batavia sia rossa che verde e foglie di spinaci, anche se purtroppo non si conosce ancora né la marca e né i lotti contaminati dal microrganismo patogeno della Salmonella enterica ser. Typhimurium. Le analisi che hanno rilevato il batterio sono state svolte ormai un mese fa e di conseguenza il prodotto potrebbe essersi ampiamente diffuso.
Qual’è il rischio?
I consumatori che inconsapevolmente si imbattono in queste insalate confezionate, rischiano di contrarre un’infiammazione del tratto gastrointestinale, che coinvolge sia lo stomaco che l’intestino tenue, provocando diarrea, vomito e crampi addominali. Dunque, non conoscendo ancora il preciso numero di lotto del prodotto, al momento è consigliabile evitare il consumo dell’alimento confezionato, prediligendo invece i prodotti freschi.
Generalmente si tratta di un prodotto qualitativamente sicuro, anche perché ovviamente vi sono a monte specifiche norme di preparazione igienico-sanitarie (dettate dalla legge 77/2011 del 13 agosto 2015), che ne garantiscono la freschezza, così da tutelare il consumatore. In ogni caso, sono sempre necessari anche alcuni accorgimenti da parte del consumatore, il quale deve rispettate alcune condizioni d’uso affinché il suo pasto non si trasformi nel posto preferito dai batteri. Infatti, non soltanto il burro patisce le calde temperature, ma il prodotto in questione dovrebbe rimanere sempre ad una temperatura inferiore agli otto gradi. Purtroppo il reparto frigo del supermercato viene continuamente aperto, ed è facile quindi che le buste in alto tendano a gonfiarsi per effetto di processi fermentativi ad opera batterica: per questo è consigliabile riporre subito l’insalata in frigo una volta a casa. Inoltre, è bene assicurarsi anche della data di scadenza e dell’integrità del sacchetto.
Con l’estate alle porte, è sicuramente un prodotto di largo uso in questo periodo, ma bisogna sempre ricordare di associare alla comodità e velocità della preparazione anche la freschezza di ciò che ingeriamo.
Roberta Rosaci