Una (quasi) sposa bambina salvata da sua madre. Il fatto è accaduto a Milano, la piccola protagonista di questa vicenda ha solo 10 anni, ma suo padre aveva già deciso di darla in moglie ad un ragazzo di 22 anni, in Bangladesh, luogo d’origine della famiglia.
Sposa bambina a 10 anni
Il clima in casa non era proprio dei migliori: i genitori litigavano spesso, anche a causa di questo matrimonio che la madre non voleva e che per il padre era invece necessario, stando a quanto riferito dalla piccola agli inquirenti. Al termine dell’ultima di una lunga serie di discussioni, la donna ha capito di non poter tollerare oltre tale situazione e ha preso una decisione drastica: strappare il passoporto suo e quello di sua figlia. Difatti, senza documenti, né lei né la bimba sarebbero potute partire per il Bangladesh, dove ad attenderle c’era il futuro marito della sposa bambina. Non solo, la donna di nome Malijka ha anche denunciato i maltrattamenti subìti dal marito in casa: tra le altre cose, l’uomo sarebbe persino arrivato a minacciarla con un coltello, perché si era messa a cucinare senza il suo permesso. Il marito nega ogni accusa e si è recato presso la Questura ed il consolato per ottenere un duplicato dei documenti stracciati. Le autorità giudiziarie hanno ascoltato madre e figlia in audizione protetta ed ora le due si trovano in una casa d’accoglienza.
Un destino che sembrava già scritto…
Questa mamma coraggio ha evitato che alla figlia accadesse quanto era successo a lei stessa: anche lei, a suo tempo, aveva dovuto sposare in giovane età il marito con un matrimonio combinato dai suoi genitori, ma, dopo averla messa incinta, l’uomo l’aveva abbandonata in Bangladesh ed era venuto in Italia. Salvo poi fare ritorno in patria, quando la figlia aveva compiuto nove anni: aveva così condotto lei e la moglie in Italia, dove le avrebbe tenute chiuse in casa a studiare il Corano. Per fortuna, questa bimba ha avuto un destino diverso da quello della madre.
Spose bambine: un fenomeno ancora troppo diffuso
Ma non si può dire la stessa cosa per altri casi di spose bambine: in Turchia l’età minima per il matrimonio è stata fissata a nove anni per le bambine e a 12 per i bambini, bimbi che a mala pena raggiungono la soglia della pubertà e dell’adolescenza costretti a sposarsi dai genitori. Ora, va bene accettare la diversità e le culture differenti dalla propria, ma come si può accettare che una bimba venga data in sposa, spesso ad uomini molto più grandi di lei? Non ha diritto ad un’infanzia? Non ha diritto a crescere, giocare e divertirsi in maniera spensierata? Non ha diritto a studiare e, se lo desidera, crearsi un futuro lavorativo? Perché ‘darla via’ in questo modo? Per liberarsene, in quanto si hanno troppe bocche da sfamare, o per ottenere una ricca somma di denaro in cambio? La vita di una figlia quanto potrà mai valere? O meglio, che prezzo ha? In Tanzania, una legge approvata nel 2016 stabilisce che l’età minima per contrarre matrimonio è fissata a 18 anni. In Italia, è reato sposare una quindicenne, anche se consenziente. Ma altrove le cose vanno molto peggio: c’è persino chi è costretta a sposare il proprio stupratore, una sorta di ‘matrimonio riparatore’, che di fatto regala l’immunità a chi violenta una bambina. Senza contare che, a causa della giovanissima età, queste spose bambine arriveranno precocemente alla maternità e spesso moriranno prima ancora di aver raggiunto l’età adulta, per le troppe gravidanze o per eventuali complicanze, dovute ad un fisico non ancora del tutto sviluppato. I diritti sessuali e riproduttivi fanno parte dei diritti fondamentali di ogni essere umano, ma, se per noi possono sembrare scontati, altrove non lo sono affatto.
Carmen Morello