È stato il presidente delle Filippine, divenuto famoso per la sua lotta contro la droga, a definire Borocay un disastro ambientale. Proprio per questo motivo ha deciso di chiudere la spiaggia per un periodo di sei mesi.
Borocay da paradiso a degrado
Borocay era definito un paradiso tropicale, per l’acqua cristallina e le spiagge da sogno ma, per ora, dovrete accontentarvi di vederla solo in fotografia. Rodrigo Duerte ha infatti deciso di chiudere questa meta per effettuare grandi interventi di ristrutturazione.
La località ha sempre attirato milioni di turisti che, con il passare degli anni, sono riusciti ad inquinare questo angolo di paradiso.
Borocay è una fogna. Le sue acque puzzano di m…
Sono state proprio queste le parole utilizzate dal presidente per definire lo stato di Borocay che ha dichiarato lo stato di calamità naturale. Dai rilievi effettuati, infatti, è emersa una concentrazione di coliformi di parecchio superiore alla norma. Questo è la diretta conseguenza dello scarico di acque reflue in mare e della costruzione di centinaia di strutture abusive. La quantità delle costruzioni, infatti, ha fatto in modo che milioni di turisti si riversassero in questa piccola isola di soli dieci metri quadrati.
Tanti turisti uguale tanto inquinamento. Proprio come la spiaggia di Maya Bay, in Thailandia, divenuta celebre dopo il film The Beach con Di Caprio.
Le proteste dei commercianti di Borocay
La notizia della chiusura della spiaggia è stata presa male dai commercianti della zona che, di fatto, vivono grazie al turismo. Ma le loro proteste non sono servite a nulla e il presidente ha chiuso Borocay dallo scorso 26 aprile per sei mesi, periodo che comunque, abbraccia la bassa stagione.
Rodrigo Duerte ha affermato che, senza alcun intervento, la famosa spiaggia si sarebbe trasformata in una zona morta. Il governo delle Filippine è comunque disposto a stanziare due miliardi di Peso per aiutare i commercianti.
I lavori di ristrutturazione disposti per far tornare l’isola allo splendore originale sono diversi. In primo luogo deve essere costruito un adeguato sistema fognario che sia in grado di sopportare il turismo di massa. In secondo luogo verranno abbattute tutte quelle strutture turistiche costruite senza autorizzazione e quindi abusive.
Ovviamente la decisione di Duerte prescinde dall’investimento fatto da una compagnia cinese per la costruzione di un complesso alberghiero e di un casinò a Borocay. Un investimento di oltre 500 milioni di dollari.
Ma il Presidente ha assicurato che il suo intento è solo quello di salvare l’isola.
Elena Carletti