Sinistra, Destra o Michele Serra ? Addio Cuore!
L’errore non sta tanto nel definire in modo provocatorio l’esacerbarsi della distinzione tra classi nel nostro paese prendendo a pretesto il “presunto” bullismo scolastico negli istituti tecnici o professionali, quanto nel non affrontare minimamente il problema ideologizzando in termini di classe sociale la questione. Insomma, Michele Serra, non solo non ha detto nulla di veramente utile, ma lo ha detto pure male.
Premettendo di non doversi giustificare con nessuno, l’intellettuale ha anche risposto alle critiche, e si è puntualmente giustificato dichiarando che la maggioranza dei suo detrattori non ha letto l’articoletto incriminato e che in quella rubrica lo spazio è risicato: come può esprimersi in modo esaustivo in 1500 caratteri? Be’, fino al 20 aprile scorso la rubrica funzionava piuttosto bene mi pare, poi di botto l’Amaca s’è ridotta a mezza piazza? E infine si è trincerato dietro Engles e Marx con il triplice intento di rivendicare gli illustri natali ideologici, di ribadire che ha fatto le scuole alte, e che in fondo – mal celando una risentita albagia – difficilmente l’intellettuale illuminato viene compreso “in tempo reale” dalle classi che vuole difendere … oggi più che mai! Insomma … è troppo avanti!
Quindi per Michele Serra pochi hanno compreso il “senso” intimo, ma “coartato”, delle sue parole, perciò non deve in alcun modo giustificarsi, in quanto le accuse non sono rivolte a ciò che ha scritto, bensì a ciò che la massa insipiente ha “creduto di capire”. Detto in talleri: fatti vostri se non capite un ca**o!
Non ho ragione di credere che la risposta di Serra alle critiche sia una pezza a colori, il tono è però peggiore del buco.
Onestamente non credo di comprendere del tutto neanche ciò che Serra definisce “lo sdoganamento dell’ignoranza”. Forse con questa definizione intende riferirsi all’utilitaristico intento delle classi dominanti di mantenere basso il livello culturale delle classi inferiori? E qual è la novità? Cosa ci ha detto di nuovo Serra? Ma, soprattutto, ha notato Michele Serra che questo processo ha prodotto un effetto boomerang che si è miseramente ritorto anche sulle nuove -e meno nuove- generazioni borghesi e alto-borghesi spalmandosi uniformemente su tutta la società?
L’ignoranza non ha bisogno di essere “sdoganata”, è sempre stata libera di incatenare non solo i singoli ma intere epoche storiche. L’ignoranza ha sempre cavalcato a pelo, così come la cecità dell’odierna élite intellettuale – sedimento di un passato meno dozzinale – resta libera di sparare sentenze senza né capo e né coda.
Caro Serra, il problema oltrepassa ogni pretestuosa ragione ideologica, né lo si può asservire a pindariche congetture sui “massimi sistemi” delle odierne strategie liberistiche neo-borghesi. Tutto questo, compreso lei e – miseramente – il sottoscritto, è semplice frutto di un “decadimento”. Un decadimento educativo – e quindi sociale – nato paradossalmente a “sinistra”.
E’ dalla funesta riforma Berlinguer che assistiamo ad un inarrestabile e progressivo sfaldarsi delle istituzioni formative di qualsiasi ordine e grado. Facciamocene una ragione, l’assoluta incapacità della sinistra italiana nell’affrontare la tendenza neo-liberista dei moderni regimi democratici, a discapito dei dettami delle Costituzioni per favorire una capitalizzazione anche dell’offerta formativa, sta dando i suoi amari frutti.
Puoi andare al classico, in uno scientifico, in un tecnico o in un professionale e noterai sempre un terrificante calo “medio” della cultura generale e, soprattutto, dei costumi sociali delle nuove generazioni.
Poi poco me ne cale se a vendere la roba a quelli del professionale sono i figli di papà dei licei, o se quelli del tecnico minacciano i professori mentre quelli del classico rapinano danarosi professionisti ai bancomat o chiedono il pizzo ai negozianti del centro. A me interessa di più capire perché si è arrivato a questo.
Io voglio sapere come si è arrivati a concepire la scuola come un’azienda che deve far profitto, deve far numeri e promossi ad ogni costo così è “quotata bene”, dove gli insegnanti sono obbligati a sottostare a “standard” più capitalistici che formativi. Io voglio capire perché uno stronzetto di bullo si sente in diritto di non rispettare coloro che potrebbero contribuire in maniera incisiva sul suo futuro. Voglio capire perché sedicenni e diciassettenni lasciano la scuola senza che nessuno dica nulla e faccia nulla e perché sono arrivati a quell’età con un analfabetismo di ritorno mostruoso – quelli fortunati, perché i più sfigati neanche sanno leggere ancora.
Serra, io me ne impipo altamente se l’alta borghesia preferisce mandare i figli alle scuole private perché così possono scaricare le spese sulle loro dichiarazioni dei redditi, ma pretendo di sapere perché lo Stato ha letteralmente “abbandonato” la scuola pubblica, rendendola un carnaio alla deriva, mentre ha preferito investire su istituzioni private che non sono neanche di sua competenza. In pratica voglio sapere perché il ministero dell’istruzione non è più il Ministero della Pubblica Istruzione, così come voglio sapere perché il ministero della Sanità non è più il Ministero della Sanità Pubblica. Ma, soprattutto, gradirei sapere perché la sinistra non solo ha assistito a questo scempio, ma ha “seraficamente” contribuito in modo colpevole a realizzarlo.
Non c’è né sinistra e né destra che tengano, non ci sono alibi o motivazioni tardo-ideologiche che rispondo a queste domande, così come non ci sono classi sociali che non abbiamo subìto una nefanda quanto triste regressione sociale e culturale. Questo, caro Serra, è solo il risultato di una pura e semplice decadenza. E nessuno è esente … anche gli intellettuali.
Poi possiamo masturbarci citando Engels al bar leggendo l’Amaca, perché sia chiaro… è ormai da un pezzo che anche i Caffè Letterari sono stati retrocessi a Bar dello Sport.
Distanti Saluti