La bellezza non ha filtri

Quanti di noi possono affermare con certezza di non aver mai desiderato mollare tutto, prendere, partire, iniziare una nuova vita, lontano; lasciare quel lavoro stressante, che ti stringe la gola come una sciarpina di seta?

Perchè spesso la routine può rappresentare un vero e proprio incubo, capace di uccidere, una dopo l’altro, i nostri sogni, le nostre ambizioni.

Io lo penso spesso, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo della mia esistenza.

C’è chi lo fa,e io non posso che ammirare queste nuove iniziative, queste ventate di aria fresca, che non sono altro che ossigeno per i miei polmoni.

Sto per raccontarvi una storia molto semplice, pura, vera; che strappa un sorriso dal mio stanco volto segnato da occhiaie infinite, e mi regala quel briciolo di speranza di poter, anch’io un giorno, raggiungere ed afferrare le mie ambizioni più profonde.

bellezza
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Lei si chiama Mihaela Noroc, è una fotografa originaria della Romania, che un bel giorno ha deciso di armarsi di macchina fotografica e zainetto a spalla, mollare quella routine dissacrante, e partire. Partire per raffigurare la vera bellezza. Partire per respirare questa nuova bellezza. Partire. Partire. E ancora partire.

L’obiettivo era la bellezza, appunto, nella sua più vera autenticità, purezza, semplicità.

Quale soggetto scegliere, se non la donna?

La donna, quell’essere umano adulto, del genere femminile, appartenente alla specie Homo Sapiens. La donna, nelle diverse forme in cui si presenta, incarna la vera bellezza, da catturare e custodire in un solo scatto.

Atlante della bellezza” è il titolo del progetto, per il quale la fotografa ha viaggiato attraverso 4 continenti, valicato 37 Paesi, utilizzando i suoi risparmi. Un viaggio low coast, nel tentativo di cogliere ciò che di più bello nasconde la vita, anche nelle zone più periferiche e celate del nostro Pianeta.

Athlas of Beauty, un atlante con centinaia di volti femminili, ritratti nella loro essenza più vera, senza più trucchi da star o photoshop ammazza-realtà. Donne diverse, ma comunque belle. Costumi tradizionali, colorati oppure sobri, abbigliamento sportivo o casual, fotografie che raffigurano lo specchio delle società in cui si vive.

A che serve omologarsi, seguire un modello, immolarsi ad una moda? In questa società globalizzata, scannerizzata, grigia, cementosa, dove una perfezione illusoria viene richiesta e ricercata costantemente, dove le crisi esistenziali sono all’ordine del giorno; Atlante della bellezza potrebbe urlare al mondo come la ricchezza di ognuno di noi sta nella nostra diversità.

Perchè fare la fila davanti alla metro, stretti nei nostri tailleur grigio topo, che chiudono le natiche indirizzandole in una sola direzione, serrate in una gonna che ci impedisce ogni naturale movimento? Perchè raccogliere i capelli in uno chignon, quando possiamo ballare a piedi nudi sulla spiaggia, con i capelli al vento, le mani al cielo, e il cuore saturo di gioia? Potrò sembrarvi un’illusa… Ma se tutto questo esistesse davvero?

Come siamo arrivate ad omologarci, a fotocopiarci a quei canoni che la società impone, a perdere lentamente di vista la nostra identità?

Io amo l’eleganza della semplicità, amo sorridere al vento, da sola, quando nessuno mi osserva. Se la Noroc dovesse mai fotografarmi mostrerei me stessa, esattamente come sono ora.

“Quando fotografo una donna, parlo molto con lei, cerco di farla sentire speciale, fiera, unica. Preferisco ritrarre volti naturali, cercando di catturare quel momento di sincerità e serenità, tipica di ogni donna”.

Ammettiamolo. Quanto è bello ridere di gusto, e sentirsi meravigliosamente belle, senza né trucco nè filtri?

Una bella iniziativa quella della Noroc, non c’è che dire. Un progetto che ci riporta alla realtà più primitiva, e che ci permette di calare un po’ di quelle maschere, alle quali siamo tanto affezionati.

La bellezza risiede nei nostri occhi e nei nostri sorrisi.

Ergo, non sarebbe interessante invadere instagram delle nostre occhiaie, dei nostri sbadigli, dei nostri capelli arruffati, i nostri volti stroppicciati dal sonno, le nostre realtà più vere, senza né trucco né filtri?

Abbassiamo le maschere, e andiamo incontro il mondo, perchè la vita, quella vera, ci aspetta.

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