Il mondo soffre la fame: è il fallimento del modello capitalista

fame ultima voce

Quanto pesa una lacrima? La lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino che ha fame pesa più di tutta la terra.

GIANNI RODARI






La Federazione Sindacale Mondiale (WFTU, in rappresentanza di 92 milioni di lavoratori e lavoratrici presenti in 126 paesi), ha assistito alla Giornata Mondiale della Alimentazione presso la sede della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) a Roma. Sono 815 milioni le persone che soffrono di fame cronica nel mondo, vale a dire l’11% della popolazione mondiale, con un aumento di 38 milioni di uomini, donne e bambini mai verificatosi prima. A livello regionale, le aree maggiormente colpite sono l’Asia con quasi 520 milioni di persone in sofferenza, l’Africa con 243 milioni e America latina e Caraibi con 43 milioni di persone.

Questi numeri, dietro ai quali vi sono milioni di contadini, braccianti e intere popolazioni condannate a migrare in ogni angolo del mondo, dimostrano il ruolo del cambiamento climatico, dei conflitti e del modello di produzione capitalistico basato sulla filiera dell’agro-business che è tra le principali cause strutturali dei processi migratori.

È il fallimento del modello capitalista che vede lo sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici, l’inquinamento della natura con la cancellazione di aree rurali e la proliferazione di politiche anti migranti e anti profughi che condannano popolazioni intere a morire mentre fuggono in cerca della vita.

Questo stato delle cose dimostra quanto sia importante la lotta per la sovranità alimentare e l’impegno sul tema del cambiamento climatico. Il prossimo Congresso mondiale dei giovani della WFTU il prossimo 2 e 3 novembre a Roma sarà anche un’occasione per un maggior approfondimento di queste sfida oltre al tema della disoccupazione giovanile.

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