C’è una data in particolare che ritorna come un incubo a tutti i tifosi dell’Inter: il 5 maggio 2002. In questo giorno, i nerazzurri allenati da Hector Cuper in uno stadio Olimpico stracolmo cercano la vittoria contro la Lazio di Alberto Zaccheroni per vincere lo scudetto in volata sulla Juventus.
Segna subito Christian Vieri (Moratti in tribuna si fa il segno della croce), al 20’ il pareggio di Poborsky, 4’ dopo il vantaggio per gli ospiti con Di Biagio. Ma c’è un mattatore con la casacca biancoceleste, Poborsky, che sigla la sua doppietta al 45’.
Nel secondo tempo Simeone prima, Simone Inzaghi dopo, danno la mazzata finale all’Inter che perde malamente con il risultato di 4 a 2 contro i biancocelesti: titolo perso all’ultima giornata e beffa clamorosa, in quanto i ragazzi di Cuper vengono superati in classifica dalla Juventus di Marcello Lippi vincente a Udine. A fine partita, ci sono alcune tensioni nello spogliatoio tra alcuni giocatori delle due squadre. Intanto, Zaccheroni con i suoi vanno di diritto in Coppa UEFA.
La scudetto perso e le lacrime
‘Il fenomeno’ Ronaldo è in lacrime. Il brasiliano in quel 5 maggio 2002 pianse tutte le lacrime che gli erano rimaste, dentro uno stadio che già lo aveva fatto gridare di dolore due anni prima, e per un motivo ancora più serio: quel tremendo infortunio al ginocchio, quell’urlo straziante in Lazio-Inter di Coppa Italia.Inter volava ,mente la Juventus e la Roma tenevano il passo a fatica. Il paradosso fu che i tifosi della Lazio avrebbero preferito che i nerazzurri battessero la squadra del cuore davanti ai loro stessi occhi, pur di evitare il rischio che lo scudetto finisse alla Roma. Non accadde né l’una né l’altra cosa.
Il 5 maggio, prima era solo Manzoni, ma dal 2002 in poi sarebbe stato Ronaldo “Il fenomeno” per tutti gli appassionati di questo sport. Il brasiliano pianse come un bambino, inconsolabile. Ancora non sapeva, che pochi mesi dopo avrebbe portato il Brasile sul tetto del mondo, nella finale di Yokohama contro la Germania, in cui segnò due gol. Poi, non era a conoscenza che lo attendeva il Real Madrid dei “Galacticos”.
Forse, un pò quelle lacrime si asciugarono per il brasiliano, mai del tutto però. Sono passati molti anni da quel pomeriggio indimenticabile per la storia del calcio italiano e ogni anno, il ricordo è più vivo che mai negli occhi di ogni interista.