Il 5 luglio del 1687 venne pubblicato un grande capolavoro di Isaac Newton, suddiviso in tre volumi, il “Philosophiae Naturalis Principia Mathematica”, comunemente chiamato Principia, è un trattato nel quale Newton enuncia le leggi della dinamica e la legge di gravitazione universale. Dopo 329 anni, oggi è considerato una delle opere più importanti sul pensiero scientifico. Un mondo misterioso quello della fisica, un mondo che oggi attribuiamo ancora lui, dopo secoli e secoli. La rivoluzione scientifica nacque in quel periodo, già un anno prima Niccolò Copernico scoprì che al centro dell’universo ci fosse il Sole, generando una teoria eliocentrica, subito dopo estesa a Kepler che scoprì le orbite dei pianeti erano ellittiche, ma il vero inizio lo dobbiamo al grande Galileo Galilei che con vari esperimenti con il piano inclinato si era avvicinato al principio d’inerzia.
Tutti sicuramente conoscono la famosa storia della mela? Il famoso frutto che cadde in testa a Newton, dandogli quel colpo di genio sulla forza di gravità. Storia probabilmente falsa, ma in quegli anni Newton stava studiando già queste teorie.
Negli anni sessanta del XVII secolo Newton studiò la dinamica delle collisioni fra i corpi, deducendo che il centro di massa di due corpi che collidono rimane in moto uniforme. Altri manoscritti dello stesso periodo mostrano l’interesse di Newton circa il moto dei pianeti e che nel 1669 egli mostrò che, nel caso di moto circolare di un pianeta, la forza che egli definiva Sforzo di recesso (oggi conosciuta come forza centrifuga) aveva un’intensità proporzionale all’inverso del quadrato della distanza del pianeta dal centro della sua orbita. Dopo lo scambio di opinioni con Hooke del 1679-1680, Newton adottò la definizione di forza centripeta o interna. Secondo l’allievo di Newton J. Bruce Brackenridge, malgrado siano stati fatti sostanziali cambiamenti in termini di punti di vista, oltre che linguistici, tra forza centrifuga e centripeta, i calcoli e le osservazioni fatte rimanevano uguali. Essi compresero anche la visione del moto orbitale come combinazione di spostamenti radiali e tangenziali, che Newton aveva abbozzato nei primi anni ’60 del secolo. La differenza tra forza centrifuga e centripeta, sebbene rappresentasse un significativo cambio di prospettiva, non cambiò l’analisi matematica che Newton fece. In quegli stessi anni Newton definì il concetto di inerzia lineare.
Oggi molte biblioteche di Cambridge contengono copie originali di Principia, troviamo le prime copie alla La Wren Library del Trinity College, Whipple Museum of the History of Science e a Sidney nella Fisher Library si trova un edizione originale ma di dubbia identità.