5 desideri di una letterina femminista

Caro Babbo Natale, quest'anno vorremmo

letterina femminista: i desideri

I tetti si tingono di bianco e le luci illuminano le vie della città. Natale è alle porte e molti desideri vengono espressi nella speranza di un po’ di felicità. Eppure, in questa letterina femminista, non si sta parlando dei classici doni materiali, bensì di qualcosa di più: parità, libertà ed empatia.

Caro Babbo Natale, nella letterina femminista di oggi, abbiamo voluto racchiudere tutti i desideri e le aspirazioni per cui ognuno di noi ha tentato di lottare sin dalla prima pagina dell’anno 2023. Per questo motivo, vorremmo…

Parità. Hai sentito molto bene caro Babbo, non uguaglianza. Perché è importante sapere e rendersi conto che ognuno di noi è diverso dall’altro ed è proprio questa diversità che ci rende unici. Il genere femminile e quello maschile hanno caratteristiche precise e differenti e va bene così. Essere coscienti di ciò però, non implica che un genere debba sovrastare l’altro e avere la convinzione di essere migliore.

Libertà. Di vestirsi come si vuole per esprimere il proprio stile e la propria personalità, senza il terrore che accada qualcosa di tragico. Quante volte abbiamo messo quell’adorabile vestitino corto per poi rimpiazzarlo l’istante dopo con dei pantaloni alquanto sformati perché “altrimenti poi me le vado a cercare”.  Desideriamo la libertà di camminare per strada da sole senza l’obbligo di condividere la posizione in tempo reale o fare finta di chiamare qualcuno per paura che la persona dietro di noi ci possa fare del male.

Vogliamo la libertà di prendere treni anche la notte dopo essere andate a ballare, senza rischiare la vita per tornare a casa in macchina con un tasso alcolemico troppo alto perché “la stazione per le ragazze non è un posto sicuro”.

Rispetto. Un concetto che sembra molto difficile da apprendere per coloro che decidono di porre fine alla vita della propria compagna dato che “se non sei mia, non puoi essere di nessun altro!”. Un concetto che dev’essere insegnato sin dalla tenera età, dal momento in cui da piccoli ci si approccia per la prima volta all’altro sesso. Insegnando che le bambine, e quindi le donne, sono alla pari del genere maschile e non un oggetto da controllare e su cui imporre il proprio volere. Il rispetto che avrebbe il potere di salvare delle vite ed evitare tragedie.

Empatia. Per questo sentimento è necessario possedere una determinata intelligenza emotiva, cosicché si riesca a comprendere la difficoltà che molte persone sono costrette ad affrontare a causa del sistema malato della nostra società. Empatia per le vittime di violenza sessuale, per tutte coloro che per un motivo o per l’altro sono costrette a scegliere la via dell’aborto, per chi soffre ogni giorno perché il costante giudizio del sistema patriarcale fa sentire sbagliate ed impotenti, per ogni uomo che non può mostrare i propri sentimenti senza essere offeso o emarginato. Cercare di mettersi nei panni dell’altra persona, è necessario per tentare di creare una società migliore.

Sostegno. Una mano tesa nella direzione della parte lesa. Un sostegno per chi subisce quotidianamente violenza domestica, senza biasimare la vittima che non ha ancora trovato la forza e i mezzi per riuscire a fuggire da quell’incubo. Un abbraccio per coloro che nell’arco di quest’anno si sono sentite rifiutate per un posto di lavoro poichè essendo in età fertile, sarebbe stato un rischio troppo alto per l’azienda.



Serve una mano durante le manifestazioni e le lotte femministe, perché una voce fa rumore, ma un coro molto di più. Unendo le forze, non solo ci sentiremo meno soli, ma renderemmo più vicino e raggiungibile un futuro dove tutti questi ideali sarebbero i pilastri di una comunità in cui tutti vengono rispettati e sostenuti.

Rileggendo le pagine di quest’ultimo anno, abbiamo visto passi avanti ma anche tanti passi indietro. Sino ad oggi siamo stati testimoni di 109 femminicidi e di numerose ingiustizie perpetrate verso coloro che per avere un futuro migliore, hanno posto fine alla propria gravidanza. Esercitando un diritto che in numerose città italiane continua ad essere additato e giudicato, come se nessuna donna fosse davvero libera di scegliere per sè stessa. Eppure noi, caro Babbo, ti chiediamo cinque grandi regali in questa letterina femminista piena di speranza per il futuro. Trovarli sotto l’albero di Natale, renderebbe felici più persone di quante tu possa immaginare.

Sofia Raineri

 

 

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