“Ho percorso 4mila km a piedi per salvarmi la vita e ridarle un senso, aiutando gli altri“
Christian Cappello ha perso la compagna e il figlio. Il suo viaggio per raccogliere fondi a favore della ricerca contro la fibrosi cistica racconta il coraggio di combattere.
Marta e Christian, felici e attivi socialmente, vivevano la vita per se stessi e per gli altri viaggiando e curando il loro blog e scambiandosi per Natale, regali “poco convenzionali“. Marta e Christian non erano soliti scambiarsi regali tradizionali sotto l’albero, ma delle donazioni, a nome dell’uno e dell’altro. In quell’anno, senza mettersi d’accordo, scelsero la stessa Onlus, che raccoglieva fondi per la ricerca contro la fibrosi cistica. Pensarono allora di girare l’Italia, raccontando il loro viaggio per far conoscere le malattie rare.
Come la fenice risorge dalla cenere
Come in un Dramma da mondo reale però, Marta se ne va, in punta di piedi, su un letto d’ospedale. E porta con se la vita che cresceva nel suo grembo, il piccolo Leonardo che sarebbe dovuto nascere il 2 Aprile 2016. Dalla loro morte, sino a quel giorno, Christian ha trascorso il tempo a piangere, a isolarsi e a pensare persino al suicidio, ma in quella stessa data ha deciso di segnare la sua rinascita: ha intrapreso un viaggio a piedi in giro per l’Italia, per visitare di persona i ventisette centri di ricerca sulla fibrosi cistica. Una sola missione : sensibilizzare sulla malattia, come volevano fare insieme.
“Partirò a piedi, con Marta virtualmente per mano e il mio piccolo Leonardo sulle spalle“
Aveva scritto in un blog, prima di partire. Di certo non immaginava che al suo fianco, negli oltre 4mila chilometri a piedi percorsi, avrebbero camminato anche migliaia di persone sino allora sconosciute, malati, familiari, medici o curiosi, pronti a ospitarlo durante le tappe e a tendergli la mano, per aiutarlo a proseguire nei momenti più duri.
La forza agisce e arriva nei momenti più bui. E mai come in questa situazione ne abbiamo la certezza. Una catena umana che si sposta insieme a Christian, una lotta collettiva contro il male che miete i nostri (si, nostri) affetti e una telefonata di Papa Francesco. “Mi ha detto di non aver paura, che sarei riuscito ad arrivare fino in fondo.”
Il viaggio, nel suo piccolo, ha contribuito a far conoscere la malattia, grazie ai convegni e alle visite negli ospedali. Ho deciso di fondare Marta4Kids per essere cristallino nella raccolta fondi e alla fine abbiamo portato a casa 115mila euro, di cui 100mila sono già stati donati a Ierfc, l’Istituto Europeo per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica.
La strada è ancora lunga ma tutto è possibile. Anche rialzarsi, anche vivere.
Stefano J. Bazzoni