Entro il 2022 potrebbe essere messa a punto la prima rete di telefonia mobile sulla Luna. Non stiamo parlando, come sembrerebbe, di un film di fantascienza, ma di un reale progetto della Nasa, in collaborazione con Nokia. Nel dettaglio, la multinazionale finlandese, attraverso i Nokia Bell Labs, dovrà allestire sul satellite terrestre un sistema di comunicazione Lte/4G.
Di cosa si tratta
Per questo progetto, la Nasa ha annunciato un finanziamento di 14,1 milioni di dollari. L’accordo tra Nokia e l’agenzia statunitense rientra nel programma Artemis, a cui aderisce anche l’Italia, che punta al ritorno dell’essere umano sulla Luna. Ritorno, dopo la missione dell’Apollo 11 del 1969, che sarebbe solo la base per una futura spedizione su Marte.
Ma quale sarebbero gli effetti pratici di un tale sistema di comunicazione sulla Luna? Questa tecnologia potrà garantire capacità comunicative fondamentali per diverse operazioni. Tra queste, quelle che richiedono la trasmissione di dati, come il controllo da remoto dei rover lunari e lo streaming video ad alta definizione. Inoltre, attraverso il 4G sarà possibile l’invio di input di comando e di controllo e la navigazione in tempo reale.
Problematiche
Mentre sulla Terra si sta affrontando il problema del passaggio al 5G, dunque, si lavora per allestire sulla Luna un sistema di comunicazione 4G. Se dei vantaggi di un tale sistema si è detto, va specificato che non si tratta di un obiettivo di facile realizzazione.
Innanzitutto, le tecnologie che verranno implementate da Nokia dovranno rispettare i vincoli (peso, dimensioni e potenza) necessari per affrontare un viaggio spaziale. Impresa non facile, considerando le torri cellulari sulla Terra. Secondo la Cnn, però, i Nokia Bell Labs avrebbero messo a punto una tecnologia che rispetterebbe questi standard.
Un altro fattore da considerare riguarda le differenze, a livello ambientale, tra Terra e Luna. Una rete 4G su suolo lunare dovrà, dunque, essere in grado di resistere a condizioni estreme di temperatura. Inoltre, bisognerà tenere conto delle radiazioni solari e delle vibrazioni causate eventuali atterraggi o decolli dal stellite terrestre.
Quello messo a punto da Nokia, attraverso il finanziamento della Nasa è, dunque, un progetto tanto avveniristico, quanto ambizioso. Non sarà semplice riuscire a terminare i lavori entro la fine del 2022, come ipotizzato.
Simone Guandalini