40 anni fa in Inghilterra nasceva il Punk, musica, moda, stile di vita che rivoluzionò la società inglese prima e il mondo poi. I Sex Pistols ne divennero l’emblema.
Il Punk nasce in Inghilterra, terra dei cambiamenti e degli stravolgimenti. Terra di fermenti musicali, modaioli, rivoluzionari. Negli anni ’70 nasce un nuovo fenomeno musicale, caratterizzato da un suono aggressivo, sporco e violento: è il punk che nel giro di poco tempo sarà apprezzato e diventerà uno stile di vita della gioventù inglese prima e americana poi.
Si fa coincidere la nascita del Punk con il primo singolo dei Sex Pistols, “Anarchy in the Uk”, venuto alla luce nell’ottobre del 1977. Il punk nasce nel periodo in cui il rock n roll perdeva la sua componente ribelle a favore di uno stile volto ad esaltare le componenti “brutte” della società: il cattivo, lo sporco, il selvaggio.
Esso nasce come movimento di rottura, di provocazione verso la musica perbenista dell’epoca. Il Punk si manifesta in tutta la sua violenza nella musica come anche nella moda. I ragazzi punk sono arrabbiati con il mondo e mostrano quest’insofferenza con uno stile di vita ribelle, con un modo di vestire e di acconciarsi i capelli scioccante.
Un simbolo quello del punk che ha permeato la società così tanto che ancor oggi sono presenti nel modo di fare e di vestire dei giovani molte delle sue componenti. Sono gli anni dei Sex Pistols, dei Ramones, di Patti Smith. Sono gli anni delle giacche di pelle nera, delle borchie, dei jeans strappati che rappresentavano la ribellione, la volontà di rottura con un sistema borghese a cui i ragazzi erano diventati insofferenti.
Il Punk come cultura nasce nei sobborghi di New York ma è in Inghilterra che si sviluppa lo stile musicale e modaiolo a cui va il merito di aver creato un’ideologia che dura fino a giorni nostri.
Lo street style e la voglia di ribellione hanno condizionato molti aspetti della società odierna. Quello musicale e modaiolo sicuramente rimangono gli aspetti più conosciuto del fenomeno Punk e se nella metà degli anni ’70 era visto male dalle case di produzione, esse poi hanno saputo commercializzarlo e votarlo a proprio favore.
Innumerevoli i gruppi che si sono ispirati alla musica punk dei Ramones, dei Clash o dei Sex Pistols che possono essere considerati le pietre miliari della nuova musica e innumerevoli le sperimentazioni musicali fatte.
Una cultura dello sporco, dell’insignificante, del brutto, una cultura non più alta e magnifica ma una cultura vera, che esaltava gli aspetti più infimi della società che accanto a quelli magnifici erano stati sempre presenti ma mai elogiati.
Laura Maiellaro