Al vaglio della giunta Raggi 35 regole per il decoro della città. Il Regolamento della Polizia Municipale, che non subiva cambiamenti da circa 70 anni, sta per essere modificato.
A ben vedere era anche ora che si mettesse mano al Regolamento della Polizia Municipale, in vigore dal 1946. Tra le sue voci era ancora presente il divieto di “tosare, ferrare, strigliare animali, di spaccare legna, di vagliare o rimandare cereali”. Doveroso, quindi, da parte della Sindaca Raggi, rivedere queste regole.
Cose che cambiano
Cominciamo con le cose che potrebbero cambiare in meglio. La Sindaca è intenzionata ad inasprire le pene contro la prostituzione, gli attacchini e i writers. Messo al vaglio anche lo stop ai botti di capodanno, un tema che sta molto a cuore alla Raggi. Già quest’anno, infatti, aveva tentato di abrogare questa usanza ma il Tar aveva poi sospeso l’ordinanza. Troppe le lamentele dei cittadini, e la situazione stava diventando ingovernabile.
Il decoro a suon di multe
Alcune regole al vaglio dalla giunta Raggi faranno sicuramente discutere, se approvate. In primis il divieto di stendere i panni. Un’usanza davvero difficile da sradicare nella capitale romana. Ma, se tutto sarà confermato, sarà anche vietato mangiare sui mezzi pubblici a meno di non voler pagare una multa dai 100 ai 300 euro. Vita dura anche per i turisti: potrebbe essere proibito mangiare accanto ai monumenti. Anche l’assalto alle fontane vedrà un inasprimento di pena: a chi bivacca potrà essere data una multa di 450 euro. 160 euro, invece, per i lava vetri ostinati.
Guai in vista per gli innamorati
Tutti i condomini dovranno avere un citofono, altrimenti scatterà la multa di 150 euro. E se l’antifurto della tua abitazione suona per più di 5 minuti oltre al danno, la beffa: potresti ricevere un’ammenda da 300 euro. Nessuna pietà per i giovani innamorati, anche loro dovranno rinunciare a qualcosa: i lucchetti, segno di amore eterno, attaccati su molti pali, saranno ritenuti un atto contro il decoro della città.
Sicuramente molti di questi inasprimenti sono condivisibili, altri appaiono quanto meno bizzarri. Alcune regole, se approvate, potrebbero sin snaturare l’animo della città di Roma. Da sempre immaginata e conosciuta per i suoi tavolini all’aperto, la gente che mangia per strada, i panni stesi alle finestre. Forse alcune sanzioni saranno spropositate e serviranno ad arricchire le casse del comune?
Marta Migliardi