Secondo il National Center of Environmental Information (Noaa), le possibilità che il 2020 sia l’anno più caldo mai registrato sono piuttosto elevate. Fin ora le temperature maggiori sono state registrate nel 2016, seguito dal 2019. Tuttavia nel 2020 le rilevazioni della temperatura hanno portato a classificare ogni mese o come il più caldo, oppure come il secondo più caldo di sempre.
Il collasso climatico non è facile da comprendere. Tante volte, specialmente in confronti con la pandemia, si è parlato di cosa rende difficile percepire l’innalzamento delle temperature come un pericolo vero. Tra queste ragioni c’è ad esempio lo sviluppo graduale del fenomeno, che in qualche modo nasconde la sua imminenza, così come la mancanza di nemici chiaramente identificabili. Un altro ostacolo sta nel fatto che spesso i discorsi sul clima ci appaiono fantascientifici. Quando sentiamo parlare di estinzione di massa infatti colleghiamo subito all’apocalisse di film come 2012, non riuscendo ad immaginare veramente cosa la scienza stia cercando di dire.
L’immaginazione è invece molto importante per comprendere la realtà. Lo stimolo però non possono essere film apocalittici mainstream, ma possiamo usare quello che abbiamo già davanti agli occhi. Ecco 3 eventi del 2020 che dimostrano il collasso climatico e la sua imminenza:
1. Potresti fare una vacanza in Siberia portando solo il costume da bagno
Il Climate Change Service in un report ha confermato che il maggio 2020 è stato il mese più caldo mai registrato. Questo dato è particolarmente evidente in una delle regioni più fredde del pianeta: la Siberia. Lo scorso mese le temperature registrate in quest’area sono state infatti più alte di 10°C rispetto alla media. Nella Siberia orientale, in una cittadina di nome Verkhoyansk, sabato 20 giugno si sono registrati 38°C. Praticamente nel circolo polare artico siberiano fa più caldo di quanto ne faccia a Roma ad agosto. Questo paradosso dimostra la tesi scientifica per cui i poli della terra si stiano surriscaldando molto più velocemente del resto. Normalmente Verkhoyansk, questo piccolo villaggio dove vivono poco più di mille persone, dove alla fine dell’800 si registravano le temperature più basse al mondo, ha normalmente questo aspetto qui:
2. Gli incendi australiani hanno rilasciato tanta anidride carbonica quanto tutti i voli aerei del mondo messi insieme
Durante questo lockdown quante volte ci siamo imbattuti in un articolo che parlasse di come le emissioni di gas serra stavano diminuendo? Questo era dovuto soprattutto all’azzerarsi del traffico navale ed aereo per il trasporto di persone. La stagione degli incendi boschivi in Australia però, la più intensa e devastante mai registrata nel paese, ha prodotto in pochi mesi tra le 650 milioni e gli 1.2 miliardi di tonnellate di Co2. Questa quantità, secondo il Climate Council equivale alle emissioni dei voli commerciali durante un intero anno, oltre a superare di oltre 500 milioni le emissioni abituali dell’Australia.
3. Gli oceani sono caldi quanto 3.6 miliardi di bombe atomiche
Uno studio dello scorso febbraio ha evidenziato come il riscaldamento degli oceani, fenomeno che è all’origine di moltissimi eventi naturali estremi, sia stato particolarmente alto nel 2019. Lo scienziato climatico Lijing Cheng ha calcolato che, se una bomba atomica rilascia 63.000.000.000.000 Joules, allora negli ultimi 25 anni è come se avessimo sganciato ogni secondo 5 bombe atomiche nei nostri oceani. Tra le 3 cose del 2020 che dimostrano il collasso climatico, dobbiamo includere anche il punto a cui il riscaldamento dei mari è arrivato ad oggi. In questo caso infatti, anche se parliamo di un evento graduale, questo paragone ci può dare un’idea abbastanza forte di cosa stia succedendo. Ricordiamo che la temperatura elevata degli oceani non solo comporta l’estinzione di molte specie marine e non, ma è anche influente in fenomeni come gli uragani.
Marika Moreschi