Il 28 luglio 2005 alle ore 16:00 Gerry Adams, leader del movimento nazionalista e indipendentista Sinn Féin, braccio politico dell’IRA (o più correttamente PIRA, Provisional Irish Republican Army), dichiarò che da quel momento tutti gli appartenenti all’organizzazione avrebbero deposto le armi. Da allora, i fini che l’organizzazione si prefiggeva saranno perseguiti solo attraverso azioni che rientrano nella pura dialettica politica. Il movimento ha rappresentato per molti irlandesi l’unica forma di lotta per l’indipendenza e libertà dal Regno Unito.
Nata nel 1969 dalla scissione con quella che da allora sarà conosciuta come Official IRA, meno radicalizzata e con tendenze ritenute troppo socialiste, l’IRA è ritenuta responsabile di numerosi atti di terrorismo. Il conflitto nordirlandese di cui ha fatto parte ha causato più di 3.000 morti.
Dopo la scissione del 1969 gli attentati dinamitardi contro l’esercito britannico e i protestanti subirono una rapida escalation e l’IRA conquistò in breve tempo l’egemonia del movimento repubblicano nell’Irlanda del Nord, godendo anche di un crescendo di consensi tra i cattolici.
A peggiorare le cose furono gli attacchi dei paramilitari protestanti che, a differenza dell’IRA, colpivano prevalentemente cittadini cattolici che nulla avevano a che fare con l’organizzazione. Inoltre, i militari britannici si macchiarono di crimini come i 14 manifestanti uccisi il 30 gennaio del 1972 (il bloody sunday cantato dagli U2).
Nel 1981 il Governo britannico, che nel frattempo aveva sospeso il Parlamento nord-irlandese e preso il controllo del paese, ritirò lo statuto di prigionieri politici ai militanti dell’IRA internandoli senza processo. Ciò costò la vita a 10 militanti detenuti nelle carceri inglesi che si lasciarono morire praticando lo sciopero della fame.
In questi anni le capacità militari dell’IRA aumentarono notevolmente grazie al sostegno di Muammar Gheddafi che inviò in Irlanda 4 navi cariche di armamenti moderni come rappresaglia del bombardamento britannico di Tripoli del 1986.
Nel 1998 venne annunciata una tregua che favorì il successivo accordo di pace tra l’allora Primo Ministro britannico Tony Blair e Sinn Féin. L’accordo è stato raggiunto grazie alla rinuncia del Governo inglese al disarmo dell’Ira e prevedeva la nascita di un Governo nord-irlandese composto da cattolici e protestanti. In questo accordo (detto del Venerdì Santo) affondano le radici del processo di pace che ha portato all’abbandono totale della violenza nel 2005.
A causa di questo accordo di pace però sono nate altre organizzazioni paramilitari come la Real IRA e la Continuity IRA che rifiutano di cessare la lotta armata contro il Governo britannico finché tutta l’isola d’Irlanda non sarà liberata. Ancora oggi si macchiano di sanguinosi attacchi terroristici come omicidi e autobombe. L’ultimo lo scorso aprile, un ordigno fortunatamente non esploso davanti a una scuola elementare a nord di Belfast.
Davide Cocconi