Design delle emozioni un’idea che oggi sembra essere più che mai diffusa che lega gli oggetti di uso quotidiano alle
nostre emozioni e viceversa. Passando dalla definizione di emozione intesa come la reazione psicofisica ad una data situazione ci soffermiamo all’affermazione Sento, dunque sono, un’affermazione che concretizza la nostra idea di esistenza e di come viviamo questa. La tecnologia in questo sta dando un’importante contributo, infatti per comunicare il nostro stato d’animo usiamo le emoticon, i nostri smartphone racchiudono buona parte della nostra vita, e anche la scelta dello smartphone, commisurata alle nostre possibilità economiche, racconta in parte ciò che siamo. Il visual, il linguaggio usato, la funzionalità di un oggetto, comunicano le nostre emozioni e ci raccontano. Ma noi acquistiamo un oggetto di arredamento o di uso quotidiano perché questo attraverso le foto e le testimonianze viene umanizzato e magari lo sentiamo vicino alla nostra esperienza, perché il suo storytelling nutre la nostra immaginazione a un punto tale che guida il nostro viaggio sensoriale che ci porterà verso l’acquisto.
Volendo citare Norman nel suo Emotional design:
…le emozioni suscitate da un determinato artefatto possono talvolta essere più importanti delle sue effettive caratteristiche funzionali, giacché gli oggetti che ci circondano rappresentano per noi qualcosa in più del semplice possesso di beni materiali.
Questo si verifica perché, come abbiamo già visto, attribuiamo agli oggetti una componente narrativa e talvolta l’espressione di noi stessi.
Veronica Gioè