Rocco Schiavone e l’interrogazione parlamentare

Rocco SchiavoneIl vicequestore Rocco Schiavone, uscito dalla penna di Antonio Manzini, deve affrontare un altro caso molto spinoso: l’interrogazione parlamentare. Lui la definirebbe una rottura di cojoni almeno del nono livello. L’autore è riuscito a creare un protagonista geniale. Il suo carattere burbero, i suoi difetti e la sua umanità rendono Rocco Schiavone un personaggio ambiguo ma venuto bene. I romanzi di Antonio Manzini dalla carta passano alla televisione, il risultato è un prodotto bellissimo, piacevole da vedere e meritevole di attenzione. Di attenzione in senso artistico e di bellezza. Invece, nonostante i grandi ascolti e il grande gradimento, il problema è che il nostro caro Rocco Schiavone si fa le canne, dice parolacce e compie atti illegali mantenendo comunque una sua moralità.

Per Maurizio Gasparri questo è inaccettabile e ha definito Rocco Schiavone “un eroe per imbecilli”. Dopo queste belle parole il signor Gasparri, appoggiato da Carlo Giovanardi e Gaetano Quagliariello, ha chiesto un’interrogazione parlamentare per bloccare la fiction interpretata da Marco Giallini. Fortunatamente l’associazione 100 autori si è fatta avanti per difendere la serie tv e ha fatto sapere che questa interrogazione ” viola la libertà di espressione artistica alla base del mestiere di chi fa cinema e televisione in Italia”. Inoltre l’associazione continua dicendo che bisogna  “garantire agli autori il diritto di proporre un nuovo sguardo per raccontare il Paese” e di permettere che “ogni spettatore possa prendere le distanze da modelli che non condivide, proprio perché ha la possibilità di vederli rappresentati”. In questa diatriba si infila anche Luca Casarini che sostiene che il problema non è che si fa le canne ma che non se le può fare, cioè che in Italia non si riesce ad approvare una legge sulla legalizzazione delle droghe leggere. Giustissimo. Marco Giallini hai microfoni di Virgin Radio da un riassunto perfetto di questa situazione: “Fare una fiction dove di 100 poliziotti in caserma non fuma nessuno, sembrerebbe un po’ assurdo. Mi spiace solo che di una serie che ritengo di un certo spessore, si parli solo di questo che fuma. Mi pare riduttivo. Ma facciano quello che vogliono”.

Tralasciando la solita storia sul fatto che in Italia ci sarebbe problemi molto più grandi da affrontare. Una canna fatta da un personaggio di finzione, anche se questo personaggio porta una divisa immaginaria, non credo meriti questo rilievo istituzionale. Ma facciamo un passo indietro. Il vicequestore Rocco Schiavone prima di avere le fattezze di Marco Giallini era solo un personaggio letterario. Visto che faceva esattamente le stesse cose che si vedono in televisione perché non censurarlo prima? Forse perché leggere tutto un libro è troppo faticoso? Comunque tagliamo la testa al toro perché non è possibile che in un paese civile si possa avere la possibilità di vedere personaggi del genere, sono indignato del fatto che certi autori diano sfogo alla loro creatività andando contro il pensiero dei regnati. Vi pare normale che in democrazia si possa ancora decidere di non ascoltare i propri padroni? Mi sento offeso da questa libertà d’espressione per questo chiedo di introdurre un indice dei libri, film e serie tv proibiti. Voglio la censura che protegga la mia ingenua vista. Grazie ministri, aspetto di sapere cosa posso guardare.

Claudio D’Adamo

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