Ludopatia

LudopatiaLavorando da 9 anni in un centro scommesse sono entrato a far parte di un mondo fatto di dipendenza e d’oscurità. Il gioco d’azzardo non viene visto come realmente è: una droga. Ciò che crea dipendenza, secondo me, oltre che la speranza di vincere e poter risolvere i problemi della vita, o almeno della giornata, è la vittoria in se per se. La sensazione di vittoria, anche se economicamente hai perso, ti rende invincibile e ti fa credere che ormai è il tuo momento e niente più può fermarti. L’invincibilità di questa sensazione porta alla Ludopatia.

Sono arrivato a questa scoperta senza riscontri scientifici, ma solamente osservando le persone. Ogni giocatore è consapevole che non si vince mai, ma è allo stesso modo sicuro che prima o poi la ruota girerà e lui vincerà. La vincita arriva e cancella tutti i soldi spesi fino a quel momento. Quindi è una vittoria, non importa se si sta comunque perdendo sotto il punto di vista economico, i soldi spesi non contano più. Ammetto che anche io ho il piacere del gioco, responsabilmente, ed è vero che quando vinci: vinci senza calcoli. Ma questo è il meccanismo che porta alla dipendenza, inizia il bisogno compulsivo di giocare per rendere la giornata decente, passa in secondo piano tutto, si arriva a evitare di mangiare per tenere i soldi per giocare, tanto nella menta la speranza di fare soldi è talmente alta che si crede che il pranzo sarà molto ricco. E invece ti ritrovi con una scarpa e una ciavatta ancora a sperare.

Diego Rizzuto e Paolo Canova, rispettivamente un matematico e un fisico, cercano di spiegare con semplici e divertenti esempi matematici una cosa molto ovvia: il banco vince sempre. Sperano che riuscendo a far capire questa cosa ovvia possano limitare i danni della ludopatia soprattutto nei giovani. Questo loro progetto, che stanno portando avanti da anni, fa capire quanto sia stupido giocare. Per esempio loro dicono sempre che se vai a giocare al Superenalotto e per andarci prendi la macchina e ci impieghi 10 minuti ad andare e 10 minuti a tornare, ci sono più probabilità che fai un incidente che vincere. Oppure ci sono più probabilità di trovare il numero di casa di Gigi Buffon facendo un numero a caso di Torino che non di vincere. Ma qualcuno vince? E’ vero e per rispondere a questa cosa loro portano l’esempio di un certo Roy Sullivan che è stato colpito 7 volte da un fulmine e è sempre sopravvissuto, fino a morire suicida per amore a 71 anni. Le eccezioni ci sono ma che tu possa sopravvivere a 7 fulmini è praticamente impossibile.

Quindi che il banco vinca sempre mi sembra ovvio, che non vale la pena spendere tutto ciò che si possiede per sperare di tornare ad avere quello che si è speso, che la vittoria è bella ma che il gioco non vale la candela. Alt non dico di non giocare perché tentare la fortuna con un euro non fa male a nessuno, però tentate responsabilmente. Date un calcio alla ludopatia sicuramente così si vince.

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