25 aprile la festa della liberazione, finalmente libertà

Arrendersi o perire” era il motto che il 25 aprile 1945 echeggiava in tutta la penisola italiana. Il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia la mattina di quel giorno diede il via alle insurrezioni in tutti i territori ancora occupati. Si stavano preparando da più di un anno a questo. Le forze partigiane iniziarono a resistere contro l’occupazione straniera. Di li ad un anno mentre gli alleati salivano dal sud, al nord i partigiani attaccavano i presidi fascisti e tedeschi facendoli arrendere. Il 26 aprile a Milano prendevano il potere “in nome del popolo italiano e quale delegato del Governo Italiano”. Condannarono a morte tutti i gerarchi fascisti tra cui Benito Mussolini. La liberazione celebrò la fine del ventennio di dittatura sotto l’orribile bandiera fascista e a 5 anni di inutile guerra che aveva distrutto il paese. Alcide De Gasperi propose al principe Umberto II di fare una legge che sancisse “la totale liberazione del territorio italiano”. Dopo che Umberto II accettò il 25 aprile fu dichiarata festa nazionale. Da quel giorno tutti gli anni si festeggia la liberazione e la libertà ottenuta.

Molte le manifestazioni in tutta Italia che celebrano questa giornata. La più importante resta il corteo dell’Anpi ( Associazione Nazionale Partigiani Italiani) che a Roma percorre le tappe più importanti della resistenza. Nonostante le numerose polemiche scatenate quest’anno attorno a questa manifestazioni resta una commemorazione importante. La polemica si concentra sulla scelta della comunità ebraica a non partecipare per via della presenza al corteo delle associazioni di amicizia con i palestinesi. Anche il PD non parteciperà. Tra vari botta e risposta che hanno infiammato di polemica questa giornata la situazione non sembra essere cambiata. Il corteo dell’Anpi si terrà regolarmente e la comunità ebraica romana non ci sarà. Nonostante vari appelli da parte degli organizzatori che ribadiscono “a nome dei combattenti per la libertà che rappresenteremo sempre chi intende disturbare al corteo sarà isolato, pur con i mezzi limitati dei quali disponiamo.”. La comunità ebraica romana si dissocia e da appuntamento “ a tutti coloro che vogliono celebrale il 25 aprile con rispetto alla storia” in via Balbo dove c’era la sede della brigata. Una polemica che fa male.

Non mancano coloro che non sapendo che fare mancano di rispetto a questa giornata. Due giorni prima della festa della liberazione i reduci della Rsi hanno organizzato una commemorazione al cimitero Maggiore. Commemorazione per i morti della Repubblica sociale e i soldati tedeschi. Sono state sequestrate bandiere e stendardi ma i partecipanti hanno avuto l’idea di fare un saluto romano collettivo. Una mancanza di rispetto in piena regola che le forze dell’ordine hanno cercato di tamponare e punire.

Il 25 aprile la festa della liberazione. Questo giorno apre le porte a tutte le libertà che noi abbiamo di diritto. Noi le abbiamo perché sono state conquistate e per questo va reso omaggio a questi grandi eroi. Grazie ai partigiani e tutti coloro che hanno lottato per la libertà che ora abbiamo e dobbiamo festeggiare e onorare. Grazie.

CD

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