WhatsApp, in Russia non potrà essere adoperato dai dipendenti pubblici per la corrispondenza di lavoro, in quanto non si tratterebbe di un’applicazione certificata,
questo quanto riportato dal quotidiano Izvestia.
Se i funzionari vengono sorpresi ad utilizzare un’applicazione di messaggistica non autorizzata rischiano il licenziamento, nella lista nera oltre WhatsApp ci sono Viber e Telegram.
La decisione è stata presentata in settimana dalla Commissione dell’amministrazione presidenziale il cui compito è quello di controllare internet, invece l’FSB, Servizi di Sicurezza Federale, hanno preparato i regolamenti necessari per il divieto entro la metà del 2017, su richiesta del governo russo.
Quest’ultimo ha preso tale provvedimento dopo che il ministero della Difesa ha suggerito di vietare ai funzionari statali e militari l’uso di qualsiasi applicazione estera per la corrispondenza in ambito di lavoro, così come riportato dal sito dell’Ansa.
A tal proposito sarebbe interessante applicare una norma che limiti l’utilizzo dei telefonini, in generale, ai dipendenti pubblici italiani, o comunque attuare un sistema di controllo più idoneo, per impiegare in modo più utile ed efficiente tutte le risorse umane lavorative, anche quella percentuale, che si speri sia solo una piccola parte, che magari tende ad occupare la maggior parte del tempo a dedicarsi ad attività diverse durante l’orario di lavoro e che non hanno nulla a che vedere con questo.