21 marzo 2023. La XXVIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie ci dà l’occasione di riflettere sull’importanza ancora attuale dell’antimafia sociale.
Oggi, in occasione del 21 marzo 2023 – XXVIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie – a Milano si è tenuto un corteo al quale hanno partecipato presidi di Libera e associazioni provenienti da tutto il nostro paese. Dal 1996, ogni 21 marzo l’associazione Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie organizza una manifestazione per ricordare le vittime innocenti delle mafie. Ogni anno vengono letti tutti i nomi delle vittime innocenti delle mafie in una piazza diversa, perché solo attraverso la memoria il tessuto sociale può generare impegno concreto e continuativo.
Quest’anno, il 21 marzo si è tenuto a Milano. Nella mattinata si è svolto il corteo, che è partito da Corso Venezia ed è arrivato in Piazza del Duomo. Qui sono stati letti i nomi delle vittime innocenti e don Luigi Ciotti ha tenuto un discorso davanti alle più di 50mila persone presenti. Nel pomeriggio, invece, si sono tenuti 15 seminari di approfondimento su vari temi legati alle mafie e all’antimafia.
La Giornata della Memoria e dell’Impegno di quest’anno è stata particolarmente significativa, perché è stata la prima – dopo l’emergenza e le restrizioni Covid – a svolgersi in versione nazionale. Associazioni, presidi, scuole e giovani provenienti da tutta Italia si sono incontrati a Milano per celebrarla insieme. La forza di questa giornata è stata proprio questa: dopo alcuni anni di edizioni regionali del 21 marzo siamo tornati e tornate a marciare insieme.
Nel suo discorso, don Luigi Ciotti ha ancora una volta dimostrato quanto l’antimafia sociale sia, ancora oggi, non solo importante e necessaria, ma anche quanto raccolga e supporti le istanze che l’attualità ci pone davanti. Così, don Ciotti ci ricorda che la lotta alla mafia non deve essere lasciata indietro, ma affiancata a tutte le altre lotte.
Qualcuno ha chiesto come mai Cutro. E mi sono stupito. Se oggi abbiamo deciso di ricordare anche le vittime di Cutro è perché quella strage è figlia dell’ingiustizia di un sistema globale. E l’ingiustizia si chiama Mediterraneo, in cui nuotano e ingrassano le mafie. Ma nel mar Mediterraneo ci sono anche quelle ONG che salvano i migranti. Li salvano! Le mafie vincono dove l’umanità naufraga, dove la coscienza s’inabissa, dove il sentimento di comunità annega. Lì le mafie vincono.
Ricordando le vittime di Cutro e sottolineando che le mafie vivono lì dove voltiamo le spalle alla solidarietà, don Ciotti riafferma con forza che l’antimafia sociale è oggi estremamente necessaria.
Ormai sappiamo che le mafie agiscono in modi nuovi, più subdoli. Che sono radicate anche nelle regioni del nord Italia. Ma la mafia non è solamente un’organizzazione criminale: vive nell’indifferenza, nel voltare la testa, nel far finta di niente. Le mafie vivono e si riproducono nell’omertà e nella non presa di responsabilità, e spesso si nascondono anche in fenomeni apparentemente slegati da esse. Quello dell’immigrazione è solamente uno dei tanti esempi possibili.
Ogni 21 marzo, ogni Giornata della Memoria e dell’Impegno è emozionante. Ma quest’anno – soprattutto dopo un lungo periodo di manifestazioni più piccole e regionali – potersi guardare intorno e vedere infiniti volti vecchi, giovani, emozionati, combattenti, provenienti da ogni parte d’Italia, è stato speciale.