Twitter, in sei mesi, ha sospeso la bellezza di 235 mila account per lo più pro Isis, e ha annunciato ai suoi utenti
nuovi strumenti per poter filtrare minacce e abusi on-line. Adesso è anche più difficile per gli utenti bloccati rientrare a far parte della piattaforma. Le sospensioni giornaliere degli account legati a propaganda terroristica sono aumentate dell’80% in un anno, fa sapere Twitter, con dei picchi subito dopo attentati e attacchi, secondo quanto riportato dall’Ansa.
Questo lavoro di analisi è stato possibile grazie alle segnalazioni degli utenti e i filtri anti-spam, infatti secondo i dati raccolti dal Governo americano il traffico dell’Isis su Twitter è diminuito del 45% negli ultimi due anni.
I social lavorano con i propri utenti per rendere sempre più difficile la vita a chi vuole adoperare questi strumenti di larga diffusione per colpire o per diffondere idee e pensieri a favore di attività terroristiche.
Del resto si sapeva già che i social possono essere armi a doppio taglio, comunque consentono di far venire fuori quegli individui che sfruttano anche questi strumenti di massa per raggiungere i loro scopi ambigui e in alcuni casi potenzialmente pericolosi.
Quindi le modifiche strutturali, della piattaforma social, che sono state proposte sono funzionali a garantire una maggiore sicurezza e collaborazione per gli utenti che ne fanno parte.