Incontro con il gesuita Guy Consolmagno, direttore della Specola Vaticana, l’osservatorio astronomico della Santa Sede.
<<L’UNIVERSO? E’ UN LIBRO SCRITTO DA DIO>>
di Roberto Allegri
Incontrare fratel Guy Consolmagno è un’esperienza che difficilmente si dimentica. Prima di tutto per il luogo. Fratel Guy, religioso gesuita, è il direttore della Specola Vaticana, l’osservatorio astronomico della Santa sede, uno dei più antichi in Europa. Si trova a Castel Gandolfo, dalla parte opposta dei Giardini Papali e per tradizione è gestito dalla Compagnia di Gesù. Un posto che trasuda storia e cultura: nella sua biblioteca sono conservati oltre 22 mila volumi tra cui rarissimi seconde edizioni originali di Copernico, Keplero e Newton.
E poi, Guy Consolmagno, 63 anni, americano di Detroit, è uno di quei “cervelloni” che spesso si vedono nei film di fantascienza. Ha tre lauree, di cui una al famoso MIT di Boston con una tesi in cui ha dimostrato l’esistenza di un oceano sotto la superficie ghiacciata della luna di Giove, Europa, quattro anni prima che la sonda Voyager lo confermasse. Al MIT è stato anche docente ed oggi è considerato uno dei maggiori esperti al mondo di meteoriti. E’ autore di centinaia di pubblicazioni scientifiche e di libri divulgativi tradotti in varie lingue. In suo onore, l’Unione Astronomica Internazionale ha battezzato un asteroide con il nome di “4597 Consolmagno” che però è conosciuto nell’ambiente scientifico come “little Guy”. Dal 2015 è il direttore del prestigioso osservatorio vaticano.
Con tutti queste credenziali, si potrebbe pensare che fratel Guy metta soggezione e invece è una persona affabile e simpatica. Racconta barzellette parlando un misto di italiano e americano. E ama parlare dell’astronomia perché: <<studiare l’universo significa conoscere il Creatore in modo intimo>>, spiega. <<L’universo è il libro scritto da Dio e imparare a leggerlo vuol dire “scoprire” il messaggio che Lui ha messo in ogni cosa. La mia fede infatti mi dice “chi” ha creato l’universo ma è la mia scienza che mi spiega “come” ha fatto.>>
Ho trascorso un’intera mattina con fratel Guy, conversando di scienza, religione e anche sulla possibile esistenza di forme di vita extraterrestri. <<L’idea che ci siano altre razze e altre intelligenze oltre quelle terrestri non è contraria al pensiero tradizionale cristiano>>, mi ha detto. <<Lo studio dell’universo è una meravigliosa avventura che riempie di stupore di fronte a ciò che Dio ha creato. La verità è che non sappiamo realmente nulla di eventuali forme di vita extraterrestri. Finora non abbiamo trovato alcuna prova ma non possiamo pensare che Dio sia così limitato da creare solo sulla Terra. E l’universo potrebbe benissimo contenere altri mondi con esseri creati dallo Suo stesso Amore. C’è anche da dire che non esiste nulla nelle Sacre Scritture che possa confermare ma neppure contraddire la possibilità di vita intelligente su altri pianeti.
<<Da sempre la Chiesa sostiene l’astronomia>>, continua fratel Guy. <<Un tempo era una delle quattro materie che formavano il “Quadrivium”, cioè il percorso di formazione nelle università medievali, fondate proprio dalla Chiesa. Sant’Atanasio, nel IV secolo, disse che l’Incarnazione di Cristo ha reso sacro l’universo stesso. Quindi studiarlo è un po’ come pregare. Non è affatto vero che Chiesa e Scienza sono in antitesi. Basti pensare che l’astrofisica moderna si basa sull’operato del 1860 del gesuita Padre Angelo Secchi. Oppure che la teoria del Big Bang è stata originariamente proposta da un sacerdote belga, Georges Lemaître. Ed è anche sbagliato pensare che la Chiesa, o i credenti, debbano diffidare della Scienza. Dobbiamo invece ricordare le parole di san Giovanni Paolo II e cioè che non vi è alcun bisogno di temere la scienza o ciò che la scienza ci può insegnare perché “la verità non contraddice la verità.”
<<Dobbiamo avere fiducia nella scienza. Dobbiamo prima di tutto credere che l’universo esiste davvero e non è un’illusione>>, dice ancora il religioso. <<Poi che vi siano leggi razionali che possiamo arrivare a capire, e non il caos. E infine che sia una cosa così buona da essere degna di essere studiata, proprio come l’ha giudicata Dio alla fine della Creazione.
<<Il futuro del nostro osservatorio, della Specola Vaticana, è luminoso, grazie anche all’ottimo lavoro del precedente direttore, padre Josè Funes. La Specola ha anche un’importante sede sul monte Graham, in Arizona, con un telescopio ad alta tecnologia che si chiama VATT (Vatican Advanced Technology Telescope). Ultimamente si è lavorato per fare sì che in futuro si possa usare il telescopio a distanza, manovrandolo da qui, da Castel Gandolfo. Oggi l’astronomia si sta concentrando sulla comprensione della “materia oscura” e dell'”energia oscura” che hanno un ruolo importante nella genesi e nell’evoluzione dell’universo. Si cerca di capire l’origine dei pianeti intorno al Sole e l’origine delle altre stelle. Anche qui abbiamo grandi ricercatori su queste tematiche e siamo costantemente in contatto con gli studiosi delle maggiori università del mondo.
<<E siamo in contatto anche con Papa Francesco, ovviamente>>, conclude Consolmagno. <<Il Santo Padre segue con interesse le nostre ricerche. Ci incoraggia sempre a continuare la nostra missione e ad andare verso “le frontiere”. Questo significa allargare sempre più i nostri orizzonti ma anche a conoscere i nostri limiti. Studiando l’universo, noi cerchiamo di capire le leggi che lo regolano ma non abbiamo la pretesa di comprendere Dio. Sappiamo bene che il Creatore è al di là del tempo e dello spazio in cui noi operiamo.>>