Mao Tze Tung ha definito le Donne come l’altra metà del cielo. La metà più bella, aggiungerei! La metà che permette alla Storia di andare avanti, che permette alle Donne di esistere (ah, si: anche gli Uomini nascono dalle Donne. Chissà se se lo ricordano…), che permette al Tempo e allo Spazio di ricrearsi, di reinventarsi, salvandoli dal buio. Sì, le Donne fanno anche questo: portano la luce.
Lo fanno lì dove il processo di globalizzazione non ha portato frutti, lì dove la povertà continua ad essere il tratto identificativo della popolazione, lì dove si vive di speranza e di lavoro e di capacità di creare, di inventare, di non arrendersi. Sto parlando del Kenya e della Tanzania, in cui le Donne portano la luce di casa in casa. Letteralmente! Per questo motivo le chiamano “le guerriere del sole”: perché quando il sole tramonta e gli occhi di studenti e studentesse non possono più leggere e in casa ogni azione si complica, ecco che loro portano la luce.
Si tratta del progetto “Women Entrepreneurship in Renewable Energy Project” ideato e attualizzato da Green Energy Africa (avviato a settembre dello scorso anno) che “vende alle donne i pannelli solari portatili, le lampade e piccole batterie ricaricabili con uno sconto. Esse a loro volta vendono i prodotti guadagnando circa 300 scellini (3 dollari) ciascuno. Il denaro non va a loro ma viene destinato al conto del gruppo per acquistare altro materiale solare. Le donne, precedentemente formate nell’installazione di pannelli fotovoltaici, in groppa agli asini trasportano così i pannelli di casa in casa in questa regione remota, dando alle famiglie per la prima volta accesso all’acqua pulita e all’energia” (da Greenme.it: http://www.greenme.it/informarsi/energie-rinnovabili/16799-guerriere-sole-donne-masai).
Ed è spettacolare come le Donne svolgano il loro compito, il modo in cui accolgono e realizzano l’idea: la dignità, la serietà, l’orgoglio a cui non rinunciano, e che dimostrano con il loro corpo che mai si piega, che mai si adagia; con il loro sguardo, dritto e sicuro e profondo; con il loro sorriso. Il loro sorriso! Basterebbe quello per portare la luce! Basterebbe quello per definirle l’altra metà del cielo: quella che è fatta di sole, di luminosità, di vita. La metà che è energia, che è forza, che è volontà. Quella del sole! Quella senza la quale, si starebbe e si brancolerebbe nel buio, in tutti i sensi.
E lì, nella contea di Kajiado e Makueni, le persone non aspettano la sera per mettersi davanti alla televisione per guardare l’ultima puntata del reality (in cui di reale c’è ben poco) o per farsi convincere da chissà chi su chissà cosa: si aspetta la sera perché essa comporta l’arrivo delle Donne Masai e a loro volta, esse provvedono ad illuminare volti e angoli. In un’opera di sostegno reciproco, costruttivo e pieno di speranza. Pieno di entusiasmo. Pieno di luce. Pieno di tutto quello che, l’altra metà del cielo da sempre crea, produce, dona. A se stessa, per se stessa, e per quell’altra metà che spesso, molto spesso, se ne dimentica.
Deborah Biasco