Io, gli amici, il mare e Pokemon Go

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Il sole è alto nel cielo e io e i miei compagni di viaggio decidiamo di passare una bella e rilassante giornata al mare. Sveglia presto per non perdere neanche un minuto di luce. Asciugamano, borsa frigo, occhiali da sole mi pare che sia tutto pronto. No aspetta abbiamo almeno una piattaforma su cui è istallato il gioco della vita Pokemon go? Si. Allora come dicevo prima possiamo andare.

Arriviamo al mare guardando sempre più lo schermo del telefonino che la terra dove mettiamo i piedi, non sia mai perdessimo un Pokemon per distrarsi sulla vita reale. Incontro una miriade di persone con la mia stessa mania, o meglio dipendenza, ed è bello socializzare con loro senza alzare lo sguardo dal telefono. Nel momento esatto in cui lo schermo da un semplice disegno colorato attiva la fotocamera e vedo la spiaggia con quel bel porcellino rosa, di cui ignoro il nome, il cuore mi fa un tonfo. Ora calmo devo catturarlo, tira la palla e goooooooool. No non goal catturato. La gioia che provo non è paragonabile a nulla che ricordi. E poi con Pokemon Go mi sento parte di una comunità reale, vero ragazzi. Mi giro e sono solo chi sa dove sono andati a finire, non posso neanche chiamarli perché dovrei spegnere questa fonte di vita. Sicuro staranno in quella palestra laggiù non possono scappare anche loro vogliono essere i migliori allenatori del mondo. E infatti eccoli, mi sono accorto però che non ci siamo mai parlati, che siamo stati troppo concentrati su questa mappa che a malapena ci siamo salutati. Arrivo e dico ciao, e via l’allenamento. La giornata è passata, di sole ne ho preso poco e l’acqua non l’ho toccata, potevo stare a casa a questo punto o meglio girare per il centro in cerca di Pokemon. E non ditemi il solito luogo comune che non si cerca più amore, per essere  delicati, e si cercano solo Pokemon. Ma avete visto quanto sono belli vuoi mettere?

Finalmente casa doccia veloce per non staccarmi troppo dal quel virus che mi divora, altri due tre giri per il palazzo e per oggi può bastare. Mi rilasso guardando qualche notizia su Pokemon Go e resto allibito. Se fossi un complottista, cosa che credo di essere, crederei che Pokemon Go ci manipola e ci costringe ad andare in un determinato punto, la palestra, dove non saremo mai andati ma dobbiamo andarci. Quindi ci obbligano a fare un percorso che loro disegnano. Questo permette loro di vedere tutto ciò che vediamo noi, visto che giriamo con lo localizzazione acceso e la fotocamera che scruta in giro. Quindi ci spiano. Credete sia pazzo. Pokemon Go è stato programmato dalla Niantic, il suo fondatore è John Hanke lo stesso che ha venduto nel 2004 a Google la Keyhole Inc e che ha aiutato alla creazione di Google Maps e di Google Heart. Un investitore in particolare porta a pensare che questo gioco sia la quadratura dello spionaggio globale ed è IQT. Questa è una compagnia privata no profit governativa, il suo unico scopo è investire su compagnie High Tec per mantenere l’Inteligens, la CIA per capirci meglio. Avete capito? Prima John aiuta Google a mappare il mondo e fotografarlo dall’alto, adesso gli da la possibilità di vedere ciò che vede ogni singolo giocatore, adesso cammina con noi vede ciò che vediamo noi e sopratutto ci dice che fare e dove andare. Non so voi ma io la prossima volta il mare me lo godo.

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