La giornata internazionale Nelson Mandela è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2009 in riconoscimento della vita di Nelson Mandela dedicata alla lotta anti apartheid e alla costruzione di pace.
Il 18 luglio 1918 Nelson Mandela nasce a Mvezo, un villaggio del Sud Africa. Fin da giovane si unisce alla lotta anti apartheid. La politica di segregazione razziale del Partito Nazionale al governo intanto cresce fino a fatti come il massacro di Sharperville: durante una manifestazione pacifica la polizia uccide 70 persone, tra cui 10 bambini. Nelson Mandela, che era capo dell’African National Congress, ancora oggi il partito che governa il Sudafrica, viene arrestato: ha 44 anni e vivrà 27 anni in carcere. Intanto Mandela diventa un’icona della lotta alle disuguaglianze nel mondo fino alla scarcerazione avvenuta l’11 febbraio 1990. Da quel giorno comincerà a viaggiare in tutto il mondo per diffondere una cultura del dialogo e anti apartheid e la consapevolezza dell’importanza di proteggere i diritti umani. Nel 1994 vince le prime elezioni democratiche del Sudafrica diventando il primo presidente nero della storia.
Il messaggio di Antonio Guterres per la Giornata Internazionale Nelson Mandela
Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, nel suo messaggio per la Giornata internazionale Nelson Mandela ricorda
Nelson Mandela ci ha mostrato la straordinaria differenza che una persona può fare nella costruzione di un mondo migliore.
E come ci ricorda il tema della Giornata Internazionale Nelson Mandela di quest’anno, la lotta alla povertà e alla disuguaglianza è nelle nostre mani.
La campagna #IT’S IN YOUR HANDS per un mondo che funzioni per tutti
Come da tradizione per la Giornata Internazionale Nelson Mandela le Nazioni Unite propongono i 67 minuti di servizio pubblico lanciati dalla Fondazione Nelson Mandela, un minuto per ogni anno in cui Nelson Mandela ha combattuto per la giustizia. Ma quest’anno Guterres insiste sul tema della disuguaglianza e sul potere che ognuno di noi ha per cambiare le cose
Il nostro mondo è ineguale e diviso. La fame e la povertà sono all’ordine del giorno.
L’1% più ricco è responsabile della stessa quantità di gas distruttivi del pianeta di due terzi dell’umanità.
Questi non sono fatti naturali. Sono il risultato delle scelte dell’umanità. E possiamo decidere di fare le cose diversamente.
Possiamo scegliere di sradicare la povertà.
Possiamo scegliere di porre fine alla disuguaglianza.
Possiamo scegliere di trasformare il sistema economico e finanziario internazionale in nome dell’equità.
Possiamo scegliere di combattere il razzismo, rispettare i diritti umani, combattere il cambiamento climatico e creare un mondo che funzioni per tutta l’umanità.
Ognuno di noi può contribuire, attraverso azioni grandi e piccole.
Il Servizio Pubblico Virtuale delle Nazioni Unite
Per la Giornata Internazionale Nelson Mandela le Nazioni Unite propongono un servizio pubblico virtuale scaricando l’App ActNow che aiuta a cambiare le abitudini quotidiane e fare scelte che abbiano effetti meno dannosi sull’ambiente per affrontare la crisi climatica e creare un mondo più sostenibile. C’è anche un sito a cui ci si può iscrivere ShareVerified che aiuta a combattere la disinformazione e porre l’accento sulla necessità urgente di fare azioni per contrastare la crisi climatica e l’innalzamento progressivo della temperatura terrestre.
Mandela Day Walk and Run
Anche la Fondazione Nelson Mandela ha lanciato una campagna virtuale per la Giornata Internazionale Nelson Mandela: è il Mandela Day Walk and Run. Si potrà partecipare anche virtualmente alla corsa annuale che si tiene a Johannesburg e percorre 20 km della città il 20 luglio 2024 così da poter correre accanto ai partecipanti provenienti da tutto il mondo.
Le Regole di Nelson Mandela per condizioni umane di detenzione
Dal 2015 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha deciso di estendere la portata della Giornata Internazionale di Nelson Mandela affinché possa essere utilizzata per promuovere condizioni umane di detenzione. Nelson Mandela diceva
Si dice che nessuno conosca veramente una nazione finché non è stato nelle sue prigioni. Una nazione non dovrebbe essere giudicata da come tratta i suoi cittadini più importanti, ma da quelli più bassi.
Nelson Mandela passò 27 anni in carcere, di cui i primi 5 poteva scrivere solo 500 parole all’anno. A Robben Island iniziò delle lezioni segrete agli altri detenuti mentre lavoravano nelle cave dell’isola, tanto che iniziarono a chiamare la prigione Università Nelson Mandela. Il carcere non ne sconfiggerà lo spirito, anzi diventerà il luogo della sua lotta ai diritti umani. Nelson Mandela contribuirà notevolmente a cambiare le condizioni carcerarie, lottando per il diritto allo studio e approfondendo la sua lotta personale per la costruzione della pace mondiale. Da questo spirito sono nate le Regole Nelson Mandela nel 2015, uno standard minimo di trattamento per i prigionieri richiesto dall’Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite e che ancora oggi sono disattese da molti paesi, tra cui l’Italia con il suo altissimo numero di sovraffollamento nelle carceri e suicidi.
Che cos’è la libertà
Al processo di Rivonia del 1964 Mandela decise di parlare dal banco degli imputati con un discorso rimasto nella storia
La nostra….è una lotta del popolo africano, ispirata dalla propria sofferenza e dalla propria esperienza.
E’ una lotta per il diritto alla vita.
Durante la mia vita mi sono dedicato a questa lotta del popolo africano. Ho combattuto contro la dominazione bianca e ho combattuto contro la dominazione nera.
Ho a cuore l’ideale di una società democratica e libera in cui tutte le persone vivono insieme in armonia e con pari opportunità. E’ un ideale per il quale spero di vivere e di raggiungere. Ma se necessario, è un ideale per il quale sono pronto a morire.
Sono pronto a morire
Ecco il segreto dell’uomo che ha rivoluzionato il mondo e la lotta all’Apartheid.
Aveva già deciso di dare la vita per un mondo diverso, per la felicità delle generazioni future.
I 27 anni di carcere contribuirono a rivedere le sue posizioni sulla necessità della lotta armata tanto che nel 2000 in un discorso tenuto a Roma al Summit Mondiale per i Nobel della Pace disse
Quando sono uscito di prigione, quella era la mia missione: liberare sia gli oppressi che gli oppressori. Alcuni dicono che ora è stato raggiunto. Ma so che non è così. La verità è che non siamo ancora liberi; abbiamo semplicemente ottenuto la libertà di essere liberi, il diritto di non essere oppressi. Non abbiamo compiuto l’ultimo passo del nostro viaggio, ma il primo passo di un cammino più lungo e ancora più difficile. Perché essere liberi non significa semplicemente liberarsi dalle proprie catene, ma vivere in un modo che rispetti e valorizzi la libertà degli altri.
La Fondazione Nelson Mandela mette a disposizione on line la maggior parte dei suoi discorsi, tesori preziosi da cui prendere ispirazione per il cambiamento che desideriamo realizzare nel nostro ambiente con costanza e determinazione.