LA DITTATURA DELLA VERDURA, IL VEGANO ESTREMO

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!ATTENZIONE LE PAROLE CHE SEGUIRANNO SONO MOLTO CRUDE (DIREI AL SANGUE) E POTREBBERO INFASTIDIRE UN LETTORE SENSIBILE. QUESTO ARTICOLO È STATO SCRITTO PER FAR INCAZZARE L’OPINIONE PUBBLICA. PER TANTO SCONSIGLIO LA LETTURA A PERSONE IMPRESSIONABILI E BAMBINI NON ACCOMPAGNATI DAI GENITORI!

Nella vita di molte  persone, se non tutte, ci sono  principi fondamentali per la quale vale la pena vivere. Mangiare, fare l’amore, fumare, ecc. Mi voglio soffermare sul primo. Nei miei momenti di tristezza mi fermo di fronte ad una rosticceria. Nel vedere quel magnifico pollo girare orgogliosamente su se stesso grondante “sugna” e immaginando il momento in cui lo mangerò il sorriso si apre immediatamente sul mio volto. Poi all’improvviso la tristezza e la pena riprendono il sopravvento e mi trovo inspiegabilmente a pensare ai vegani. Poveri esseri di un altro pianeta che hanno scelto di nutrirsi come le mucche per salvarle. Non credo che sappiano che è scientificamente provato che le mucche, se potessero, ce se magnerebbero. Mi ci sono più volte immedesimato (si non ho nulla da fare nella vita) in questo essere mitologico immaginando su quel gira-arrosto, che so, una pannocchia. Immagino questa cosa di colore gialla che gira su se stessa giusto perché lo deve fare, che gronda…. gronda… gronda… niente gronda, che tristezza per gli occhi. Il broncio si è ormai impossessato del mio volto. Quando ho provato ad avvicinarmi a questa barbara pratica del veganesimo mi è sempre tornata in mente una scena del “The Cleveland show”. Cleveland si ritrova per sbaglio ad un barbecue  vegano, indispettito dalla mancanza della carne prende la mano dell’indifeso vegano addetto al fuoco e la tiene con forza sulla griglia. Appena l’odore di carne alla brace inizia a farsi sentire anche il malcapitato se ne innamora. La vita non è già abbastanza dura senza privarsi di quelle poche cose che la rendo accettabile? Una fiorentina bella al sangue batte il tofu a tavolino. Che poi povera fiorentina bandita per troppo tempo per colpa della mucca pazza. Povera anche la mucca impazzita perché costretta, dai vegani, al cannibalismo. In primo luogo perché gli rubavano tutta l’erba, in secondo luogo perché le mucche sono da sempre contro lo spreco e si sono dette “se sta carne non se la magnano loro ma chi se la magna” e si sono immolate per la causa. Un ultima considerazione. C’è un meraviglioso locale che ha un nome ancora più bello il “Porca vacca”, qui si trova tutto ciò che deriva dalla macellazione. Ora mettendo caso che il mondo impazzisse e si convertisse  al veganesimo questo fiore all’occhiello della ristorazione che fine farebbe? Dovrebbe chiudere o convertirsi, si chiamerebbe “Porca miseria” e venderebbe solo roba di colore verde. Lo stesso colore della speranza di sopravvivere a magnà così. Basta non voglio deprimere ne voi ne me e vi lascio una massima: i vegani si estingueranno prima dei panda…. speramo.

Questa storiella vi ha fatto indignare? Perfetto ora che abbiamo lo stesso stato d’animo posso chiedervi delle cose. Perché c’è bisogno di aggredire un gruppo di persone pacifiche che fanno una gara di pesca? Perché imporre a un bambino la dieta vegana fino a portalo alla malnutrizione? Perché attaccare un giornalista come Cruciani, che può aver sbagliato il modo, solo per il suo pensiero? Come può venire in mente di associare la macellazione degli animali al genocidio? Io non sono contro le idee e le motivazioni che portano ad una scelta così radicale e importante della vita, anzi sono ammirato da questa forza di volontà, ma non riesco a capire perché c’è il bisogno di imporla al resto del mondo che ha deciso di non farlo. Il rispetto degli animali è sacrosanto; allora rispettate anche l’uomo, che anch’esso è un animale, e lasciate in pace la sua libertà di pensare parlare e fare ciò che più gli aggrada.
Per scrivere questo pezzo non sono stati maltrattati nessun tipo di animale.

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