Rabbia e disperazione a San Salvatore Telesino in provincia di Benevento, per i genitori della piccola Maria Ungureanu di soli 9 anni, brutalmente violentata e uccisa. Il suo piccolo corpicino è stato ritrovato domenica nella piscina di un ristorante a pochi chilometri da casa. La piccola era nuda e aveva dei graffi sulla schiena, i vestiti erano gettati a bordo piscina. È morta per asfissia Maria, il mostro la annegata dopo aver abusato di lei. Un destino atroce il suo, purtroppo molto simile a quello di tanti altri piccoli e piccole.
– Se mia figlia è stata stuprata e uccisa, voglio una giustizia rapida. Queste le parole di Mario, 35 anni, papà della piccola Maria. Profondamente addolorato, non la smette di piangere per la perdita della figlia, così come sua moglie Andrea di 28 anni , chiusi nella loro piccola casa di San Salvatore, chiedono giustizia. Una famiglia distrutta da un gesto criminale mostruoso. L’unico indagato di questa brutta storia è un giovane di 21 anni amico di famiglia, sarebbe lui infatti, l’ultima persona che avrebbe visto in vita Maria. Respinge le accuse e ai carabinieri della stazione di Cerreto Sannita dice: Sono innocente, le volevo bene, per me era come una sorella. Intanto gli inquirenti, vista la delicatezza del caso non lasciano trapelare nulla sui fatti.
Mostruosità nella mostruosità, il leader del carroccio Matteo Salvini, ha approfittato di questa tragedia, per fare la più becera e meachina propaganda demagogica e populista contro gli immigrati. Si, perché il presunto mostro è di origini rumene, come del resto lo sono i genitori di Maria, e di conseguenza la stessa bambina. In un post su Facebook, Salvini scrive:
Bimba di 9 anni violentata e uccisa.
Indagato un operaio di 21 anni, stranamente un immigrato.
Abbiamo tanti delinquenti italiani, dobbiamo ospitarli da tutto il mondo?
Per il colpevole di delitti del genere, non ci sono punizioni sufficienti.
Una preghiera per la bimba, tanto schifo per questo mondo.
Il post si commenta da solo, l’indignazione sta nel fatto che questi sciacalli usano a proprio uso e consumo il dolore, quello vero della gente, ed invece di condannare l’atto criminale in se, condanna la nazionalità del presunto omicida, dimenticando che: un criminale è tale a prescindere della sua nazionalità, e deve essere condannato in quanto criminale, non perché non è italiano . Lo sciacallo ha omesso di scrivere che anche la povera bambina era rumena. In un paese civile e normale, non si specula sul dolore altrui, in un paese civile, non si punta il dito sulla nazionalità di un criminale, in un paese civile, è stata violentata e uccisa una povera bambina, da un criminale.