E’ accaduto di nuovo. Esistono fatti, al mondo, che non andrebbero mai nascosti, neanche sotto l’oscura tonaca ecclesiastica.
Esistono fatti che sono talmente aberranti e immorali, che andrebbero innalzati, e portati alla luce del sole, agli occhi ignari ed innocenti, della perversione umana.
Eppure sappiamo fin troppo bene che il mondo non va come noi ci aspettiamo che vada.
Ora più che mai, il mondo non è un buon posto dover vivere.
La conferenza episcopale statunitense pare abbia sborsato di tasca propria niente meno che 2,1 milioni di dollari ad alcune società di lobbisti, con il solo obiettivo di bloccare l’approvazione di una legge, denominata “Chid Victims Act”.
Siamo nel 2016, e ancora non è chiaro da che parte stia questo nostro maledetto mondo, nei confronti di una pratica sessuale, che colpisce dritto allo stomaco: la pedofilia.
Si dice che i bambini siano il bene più prezioso dell’umanità.
Allora, come ce la spieghiamo questa profonda piaga sociale, che affonda le sue radici in tempi antichissimi?
Cosa possiamo fare per contrastarla? Tornare al Medioevo, e mandare al rogo le streghe?
Si tratterrebbe, forse, di uscire dall’imbarbarimento della razza umana, che continua a macchiarsi di incredibili vergogne, e a sacrificare sull’altare delle proprie morbosità una donna, un bambino, uno o l’altro, a seconda del momento, e delle mode.
La vittima è sempre il più debole, colui che non possiede mezzi per difendersi.
Il carnefice un ottimo esempio di banalità del male.
Quando vi dico che il mondo non è un buon posto dove vivere, non scherzo.
E’ successo ancora. Un’insistente sensazione di nausea mi attraversa il corpo, fino a giungere al sistema cerebrale; lo sdegno mi accompagna, nel momento in cui sto per parlarvi, ancora una volta, di pedofilia.
Un calcio nello stomaco.
Ci troviamo in Pennsylvania, quel luogo dove Mae Clarke, la madre indiscussa di Frankenstein, non è mai morta insieme al suo incredibile capolavoro letterario, ma al contrario, è sempre incinta, e non manca di sfornare nuovi mostri.
Lee Kaplan è un uomo di 50 anni, che conduce indisturbato un’esistenza invidiabile: vive nella sua abitazione, a 50 km da Phyladelphia, in dolce compagnia di 12 bambine. E non è tutto.
Dal Medioevo di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, lo chiamavano il secolo buio. Ma alcune pratiche, non conoscono l’inesorabile scorrere del tempo. Sembra, di fatto, che la ragazza maggiore, dell’età di 18 anni, sia stata ceduta dalla famiglia biologica a Kaplan, come segno di estrema gratitudine a seguito di alcuni aiuti finanziari.
E’ sufficiente un po’ di vile denaro per ottenere una bambina in saldo.
L’uomo cinquantenne è stato arrestato, niente paura, insieme alla famigliola felice della giovane vittima, che ha affermato, inoltre, che cedere la figlia come baratto all’uomo in seguito di un aiuto economico, è una pratica del tutto legale. I dettagli non mancano di alimentare la mia sensazione di nausea cosmica.
Secondo gli inquirenti le bambine apparterrebbero alla comunità Amish della contea di Lancaster; ora verranno ascoltate, supportate, e accompagnate verso l’esistenza dignitosa che si meritano.
E la ragazza 18enne? Rimasta incinta ad opera del mostro all’età di 14 anni, madre di due delle bambine abusate da quest’ultimo, sembra essere il ritratto di un’altra vittima invisibile della disumanità umana.
Cosa ne sarà dell’esistenza di una giovane ragazza, tradita da coloro che si definivano erroneamente genitori, che del mondo non ha conosciuto altro che il male?
Il mondo non è un buon posto dove vivere, se il male, quello che fa più male, scorre anche nelle vene di chi porta il tuo stesso sangue.