BREXIT, LA GRAN BRETAGNA PENSA ALL’ADDIO

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Il 23 giugno in popolo britannico sarà chiamato al voto per decidere se restare o no all’interno dell’Unione Europea. Il Brexit sta facendo impazzire l’intero continente visto che concretamente cosa possa portare questa uscita nessuno lo sa, le varie fazioni fanno ipotesi di comodo ma realmente neanche loro sono consapevoli di cosa comporta tutto ciò. L’unica cosa che può sembrare positiva è che dopo anni di battaglie su ogni cosa Jeremy Corby e David Cameron finalmente sono d’accordo su qualcosa, sono d’accordo sul “Remain”.

Corby è fermamente convinto nel rimanere nell’UE, proprio lui che voleva uscirne già prima che vennisse creata e che si opponeva fortemente al trattato di Maastrict, ora ha cambiato idea. Capita nella vita, soprattutto alle marionette. Molti sono contrari al Brexit soprattutto le banche della “City”, centro nevralgico dell’economia. Anche qui c’è poco da stupirsi visto che i soldi che arrivano a gonfiare le loro tasche da parte dell’Europa non fanno schifo a nessuno.  Visto che i soldi tengono sempre banco in tutto arrivano stime a rotta di collo sulla catastrofe, a detta loro, economica che comporterebbe questo abbandono. Dall’altra parte minimizzano questo punto dicendo che l’uscita porterà qualche cosina di perdita economica ma non così tanta. Quindi sui soldi come al solito non si saprà mai la verità finché non ci si sbatte il muso, e poi chi ci sbatterà questo muso?

Altro punto forte di discussione è un evergreen in questo periodo: l‘immigrazione. Sì perché adesso il capro espiatorio di tutto può essere attribuita a quei poveri migranti che hanno la sola colpa di aver bisogno di aiuto, e allora tiriamoli in ballo, facciamoli sentire importanti facendogli fare l’ago della bilancia. Il problema, secondo coloro che vogliono uscire, è che rimanere porterebbe l’immigrazione alle stelle. E se un violentatore, un assassino, un pedofilo o comunque un delinquente ( perché per antonomasia questi mestieri, che prima non esistevano, sono un’esclusiva dei migranti) dovesse prendere la cittadinanza tedesca e poi invadesse Londra con la sua criminalità?  Per fortuna ci sono i devoti al rimanere che controbattono dicendo che si rimaniamo nell’UE ma comunque quelli non li vogliamo. Di questo punto tanto discusso non ho capito bene il pensiero contrastante tra le due parti.

E come tutte le belle cose che succedono i questo bel continente si inizia a mettere becco per il gusto di farlo, o per paura. Dalla Germania arrivano le frecciate dalle pagine del “Bild” : “storia scritta nel fango”, il vagone di testa di questo treno allo sbaraglio non poteva rimanere impassibile.

Tutti parlano ma nessuno sa di cosa, si riportano solo dichiarazioni di una o dell’altra parte, il popolo britannico segue con il fiato sospeso per capire cosa bisogna fare. Anche il problema della sanità pubblica dipende da questo referendum, e intanto per non fare torto a nessuno i tagli iniziano. La paura più grande dell’UE è che qualche stato possa prendere spunto e voglia uscire anche lui, e poi sarebbe una catena di uscite che farebbero cadere il castello di carte tanto ben progettato.

L’epilogo sembra pendere in favore del Brexit ma la certezza la scopriremo solo il 23 di questo mese. Però io non capisco perché voler uscire da un gruppo che ti lascia praticamente fare come vuoi solo per lubrificare il tuo glorioso fondoschiena? Praticamente la Gran Bretagna possiede uno statuto speciale che gli permette numerose esenzioni dalle regole europee, tra queste esenzioni ci sono quelle bancarie (ricordiamo che i soldi regnano quindi questo vi dice tutto). Allora adesso vorrei una risposta perché io non so darmela.

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