I-React (Improving Resilience to Emergencies through Advanced Cyber Technologies), è un progetto triennale del valore di 6,5 milioni di euro finanziato dalla Commissione europea per la creazione di un sistema di prevenzione e controllo
dei disastri in tempo reale. Social media, smartphone saranno utili alla Protezione civile e a coloro che dovranno gestire i fenomeni inattesi e violenti dovuti al climate change. A sperimentare per primo il progetto sarà l’Istituto superiore Mario Boella di Torino.
I ricercatori hanno spiegato che entro il 2018 verrà creata una piattaforma che sarà
«in grado di sfruttare le tecnologie già oggi a disposizione per raccogliere e analizzare molteplici fonti dati e generare informazioni in tempo reale su alluvioni, incendi, terremoti e altre calamità. Inoltre, la raccolta dei dati e la reazione avverranno in maniera veloce e precisa, garantendo allo stesso tempo l’interoperabilità con gli attuali sistemi di gestione delle emergenze come Copernicus Emergency Management Service (Ems) o la sinergia con programmi scientifici intergovernativi attraverso il partenariato con l’Ufficio regionale Unesco per la Scienza e la Cultura in Europa e l’Unità per la riduzione del rischio presso la sede centrale di Parigi e di piattaforme di coordinamento globale sulla riduzione del rischio attraverso il coinvolgimento dell’International Strategy for Disaster Reduction (Unisidr) delle Nazioni Unite, cui si aggiungeranno cittadini attivi e informazioni dai social media».
Ancora una volta protagonisti i social media e le più recenti tecnologie di uso comune, che oltre ad avere un aspetto ludico, si prestano per funzioni più utili per la società. Per un più completo funzionamento di I-React saranno maggiormente coinvolti i cittadini che con i loro smartphone raccoglieranno foto, video e segnalazioni fondamentali per fornire informazioni sicure per produrre risultati utili. La piattaforma sfrutterà, quindi, anche i social media, intercettando le immagini spontaneamente postate su Instagram, messaggi Twitter, cui si aggiungeranno le informazioni dagli operatori sul posto dotati di dispositivi wearable smart (occhiali e braccialetti) e i tradizionali scatti dai satelliti. I-React elaborerà tutti questi dati con un’architettura BigData, che sfrutterà la piattaforma cloud di Microsoft e restituirà in tempi brevissimi le proiezioni di evoluzione del disastro.