Gli ospedali, e chi ha vissuto anche solo una volta l’esperienza del ricovero lo sa, sono accomunati da una loro precisa caratteristica: il rischio che ogni giorno sia uguale a quello precedente. In ospedale, infatti, quello che distingue un giorno dall’altro, al massimo, corrisponde all’infermiera più simpatica che oggi c’è mentre ieri era a casa, ad un altro, nuovo, esame al quale si è stati sottoposti o all’arrivo di un nuovo compagno, di una nuova compagna di stanza. Cosa può mai accadere in ospedale? E cosa può accadere di bello, poi, figuriamoci…
Chiedetelo ai bambini e alle bambine che domenica 12 giugno si trovavano nell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino: vi racconteranno di una sorpresa organizzata per loro da sei supereroi nonché Hulk, Flash, Spiderman, Superman, Capitan America e Ironman che, proprio come fanno in tv, sono arrivati nelle loro stanze venendo giù dal tetto! Vi racconteranno che era una mattina come tutte le altre, senza nessuna novità, senza nessun particolare che la distinguesse dalla mattina del giorno precedente: perché in ospedale, si sa, è così. Vi racconteranno che, come sempre, dal lettino stavano guardando fuori dalla finestra, seguendo con lo sguardo il sole ed aspettando qualcosa: perché quando si è in ospedale, si aspetta sempre qualcosa. E vi racconteranno di aver visto, all’improvviso, i loro supereroi preferiti venir giù dal cielo, fino alla loro finestra. Ve lo racconteranno, certamente, euforici e ancora emozionati: perché, ebbene sì, in ospedale può accadere anche questo.
Nel mondo, può succedere anche questo: che sei uomini, tecnici specializzati in EdiliziAcrobatica, applichino la tecnica di “edilizia su fune” per realizzare uno spettacolo per i bambini e le bambine che si trovano all’interno di un ospedale. Può succedere che i sei uomini, una volta discesi dal cielo, entrino in ospedale e distribuiscano dei regali, in modo particolare dei libri, ai piccoli e alle piccole che ne gioiscono. Può succedere che questa, sia stata solo la prima di una serie di tappe di un programma organizzato da Fondazione Forma Onlus Torino nel contesto della seconda edizione dell’iniziativa “Una zampa per amico“. Può succedere. E il fatto che sia successo, ne è la prova.
Sapete chi, più di un bambino o di una bambina, sogna di volare e di poter andare lontano? Un bambino o una bambina che si trova in un ospedale. E il gesto dei sei uomini non solo ha prodotto sorpresa e allegria che i piccoli e le piccole non dimenticheranno, ma ha acceso in loro quel senso di gratitudine nei confronti di chi ha dimostrato che non è poi così difficile volare. Una splendida metafora con la quale i sei supereroi hanno incoraggiato i loro e le loro fans: le cose belle succedono, anche dove e quando non le si aspetta. Anzi, personalmente, ho sempre sentito dire che queste accadono proprio dove e quando non ci si aspetta che accadano. Dipenderà da questo la capacità che distingue i bambini e le bambine da noi “grandi”: il fatto che loro vivono di vita, semplicemente, senza attendere e senza fare dell’attesa un estenuante motivo di agitazione. Per questo vivono di stupore e meraviglia e gratitudine. Per questo hanno occhi sempre accesi e cuore sempre aperto. E per questo quel “poco”, se accolto dal loro sguardo e stretto dalle loro mani, diventa immenso. E non perchè sono banali e piccoli e, si sa, il piccolo è facile da riempire, ma perchè i bambini e le bambine, non pretendendo che dal cielo arrivi qualcuno per salvarli, quando questo accade, ne restano meravigliati, meravigliate. E ne sono grati, grate. Perchè loro lo sanno che niente è ovvio.
Lo sapevano anche quella domenica mattina.
E lo sa chi vive la gioia di essere vicino ad un bambino o ad una bambina, o di averlo, di averla accanto. Per questo, chi vive tale gioia, sogna di “rimbambire”, che etimologicamente indica il tornare bambini, bambine: perchè se si vivesse come loro, tutto acquisirebbe significato ed importanza diversi da quelli di cui siamo capaci dall’alto della nostra età. Non ci sarebbe altezza degna di lode e devozione, se non quella del cielo da cui può venir giù, da un momento all’altro, un supereroe! Perché se Spiederman è arrivato dal cielo in una stanza d’ospedale, durante una mattina in cui non erano previste sensazionali esperienze ed indimenticabili emozioni, allora sì, significa che tutto è possibile. E a rendere i bambini e le bambine veramente grandi, più di noi adulti ed adulte, è il fatto che loro in questo ci credono. Ed una volta che ne hanno avuto la prova, loro non lo dimenticano.
Un piccolo gesto che non ha emozionato solo i piccoli e le piccole che ammiravano con occhi sgranati dalla sorpresa e quasi increduli di quello che stavano vedendo, ma anche i genitori e chi si trovava con loro. Perché nel mondo, e meno male, succede anche questo. E forse, sono queste vicende che offrono ad esso validi motivi per continuare a ruotare.
Molto più di un raggio di sole che partendo dal cielo entra dalla finestra: dal cielo, domenica, è arrivata la prova, la conferma di quello che i bambini e le bambine sempre proclamano: tutto è possibile. E dopo domenica, come poter dare loro torto.
Deborah Biasco