Cyber-minacce: i ricatti corrono in rete

Tra i pericoli presenti nell’era di internet abbiamo anche le cyber-minacce.

L’Fbi di recente ha pubblicato il report dell’IC3, Internet Crime Compliant Center, un organismo istituito nel 2000 per raccogliere denunce relative a crimini informatici,  è emerso che le maggiori minacce riportate sono costituite da BEC, Business Email Compromise, EAC, Email Account Compromise, e Ransomware.

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Quanto al BEC,  prende di mira i pagamenti tramite bonifico effettuati tra società e fornitori stranieri, andando a compromettere gli account email delle vittime, fa così in modo che i pagamenti vengano reindirizzati a favore degli hacker.

L’EAC è simile al BEC ma, invece che colpire società, è generalmente diretto contro individui o singoli professionisti. Secondo quanto risulta dal report, i casi di BEC sono stati 7838 mentre quelli di EAC 281, per un totale complessivo di perdite di 274 milioni di dollari.

Il Ramsonware invece colpisce individui o organizzazioni. Gli esperti evidenziano che questa minaccia si è evoluta progressivamente nel corso degli anni, divenendo sempre più sofisticata e frequente. I casi riportati al centro ammontano a 2453, ma è noto che l’estensione del fenomeno è molto più ampia.

I ricercatori di McAfee Labs prevedono per il 2016 la crescita dei ransomware ovvero dei virus informatici che prendono in ostaggio i files del computer attraverso tecniche di crittografia e chiedono un riscatto in denaro per riavere i propri files integri. Si prevede il proliferare di varianti di questo genere di minaccia attraverso la compravendita, sul mercato nero, di strumenti informatici per creare virus personalizzati appartenenti a questa tipologia. Anche Kaspersky Labs prevede una crescita dei ransomware, per due motivi: facile monetizzazione e basso costo per la creazione di questo genere di minaccia. Nel lungo termine Kaspersky prevede che la tecnica del riscatto si estenderà anche all’Internet delle cose, IoT: Internet of Things, in particolare i televisori che diventano ogni giorno sempre più Smart, le automobili e persino il frigorifero.

Secondo McAfee Labs, il numero di attacchi che vedranno come bersaglio le automobili è previsto in rapido aumento per il 2016 come diretta conseguenza dell’aumento di hardware connesso alla Rete. Lo studio afferma che anche le macchine hanno bisogno di difesa, con livelli di protezione che riducano il rischio e l’impatto di un attacco informatico. Un basso livello di sicurezza informatica nelle auto senza conducente e nelle autostrade intelligenti esporranno a rischio conducenti e passeggeri, anche nel 2017 e oltre, e porteranno probabilmente alla perdita di vite umane. Uno studio di Statista prevede che nel 2016 il 12% delle automobili saranno connesse ad Internet.

Lo studio di Websense pone attenzione al mercato delle assicurazioni. In particolare le assicurazioni saranno basate non solo sul valore delle azioni in circolazione ma anche sul valore percepito del marchio a causa dell’elevato danno di immagine che un incidente informatico può causare. Le aziende avranno un profilo di rischio basato sull’analisi effettuata da una o più aziende esperte nel settore delle sicurezza informatica e si valuterà non solo la probabilità di attacco e la resistenza agli attacchi ma anche la rapidità di ripristino e recupero a seguito di un eventuale attacco informatico.

 

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