La nostra musica

La musica è il sottofondo della nostra esistenza. L’effetto che esercita la musica su di noi è potentissimo tanto da far variare il nostro umore, caricandoci all’improvviso o spegnendoci al tempo stesso. Ogni canzone trascina con sé ricordi del passato che automaticamente influenzano il nostro stato d’animo, riportandoci ad un bel viaggio, a volti di persone incontrate in posti lontani, ad un banalissimo giorno uggioso, alla sessione esami o, chi lo sa, al primo giorno di lavoro. Ognuno riserva a se stesso alcune canzoni che sono diventate importantissimi talismani per propiziare giornate decisive in un percorso lavorativo o in momenti catartici della vita. Alcune melodie sono studiate apposta  per procurare rilassamento e allontanare i pensieri altre per donare euforia e adrenalina. In questo caso si ottengono risultati un po’ snaturati che diventano tormentoni di un’estate ma che dopo qualche tempo ci nauseano nonostante portino con loro stupendi ricordi.

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La vera musica conserva in se stessa una virtù: la fedeltà verso i fans e la naturalezza con la quale nasce. Alcune canzoni ci vengono a cercare e non ci abbandonano più, diventano compagne di vita e sono eterne nel tempo e nello spazio. I must della musica che hanno segnato la storia di tutto il mondo sono immortali perché sono stati creati in conseguenza a talenti che avevano emozioni vere e così naturali da esprimere e le hanno sapute trasmettere nel modo più autentico possibile, permettendo agli ascoltatori di rivivere in quelle parole comuni e forti momenti di vita in tre brevissimi minuti. A volte non sono nemmeno le parole ad emozionarci ma le note che si susseguono ed inseguono sul pentagramma dando vita ad un suono paradisiaco, ad un risultato che lascia attonito. Il club del 27 ha in comune l’età di morte precoce dovuta quasi sempre agli effetti della droga ma ciò per cui devono essere ricordati è la loro capacità di aver saputo trasmettersi , ascoltando in parte la loro natura che li chiamava ad essere dei cantanti e cantautori di fama mondiale, mettendo il loro talento al servizio degli altri, regalando loro emozioni assolutamente rare. Jim Morrison si distinse sin da piccino per la sua precocità intellettuale proprio come Rinbaud il suo poeta ispiratore. Entrambi sono colti da un improvviso e violento impulso di ribellione contro qualsiasi tipo di autorità e convenzione sociale e allo stesso modo conducono una vita sregolata, fatta di eccessi e provocazioni.  Morrison viene folgorato dai nuovi poeti della Beat Generation, Rimbaud dai poeti parnassiani dell’avanguardia romantica.

Quello di Jim Morrison fu il terzo decesso di una rispettabile tripletta comprendente anche quelli del chitarrista Jimi Hendrix e della cantante Janis Joplin. Il loro genio musicale era accompagnato dall’ira della rivoluzione, da quell’impeto travolgente, dall’amore per la voglia di vivere ogni piacere ed emozione assolutamente amplificato che allo stesso tempo li ha portati ad abbandonare la loro vita e i loro brani; brani che hanno preso vita grazie a quella vena di follia che li accompagnava quotidianamente. Una vita così breve e intensa ha dato loro più di quanto possiamo immaginarci perchè come sempre il genio è accompagnato da una sorta di pazzia, al coraggio di essere chi realmente siamo, senza timore alcuno di cosa pensino gli spettatori della nostra vita.

Sara Trinchero

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