Quei Bambini e quelle Bambine, dove sono?

da Google
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Ieri, 25 maggio, è stata la Giornata Internazionale dei Bambini Scomparsi. Ed è tragico il sol fatto che i Bambini e le Bambine scompaiano. È tragico il resoconto delle statistiche che dimostrano che in Europa ogni due minuti un Bambino, o una Bambina, scompare. È tragico che sono diecimila i Minori stranieri che giungono in Europa non accompagnati e che, perché soli, rischiano di essere coinvolti in situazioni di sfruttamento o di traffici illeciti. Ed è tragico che il 2015 risulti esser stato un anno complicato per il Telefono Azzurro (servizio gratuito di linea telefonica, raggiungibile da tutta Italia, 24 ore su 24, e che si occupa di rispondere alle segnalazioni provenienti dal territorio nazionale, di supportare le indagini delle autorità competenti, per poi inoltrare le segnalazioni ricevute in maniera tempestiva a polizia e carabinieri) in quanto i finanziamenti dell’ Unione Europea sono stati interrotti, impedendo al medesimo servizio di rispondere al 39% delle chiamate, delle richieste d’aiuto.

È tragico che l’Infanzia, più che corrispondere all’ età più bella, corrisponda a quella più a rischio. Ed è tragico che si approfitti dei Bambini e delle Bambine per scopi crudeli e brutali.

Il 25 maggio. Una bella giornata, quella di ieri. Il sole era alto e splendeva in tutta la sua immensità. Una di quelle giornate in cui ai Bambini e alle Bambine piace scendere giù per strada, o andare al mare o correre al parco.

Tanti e tante di loro, però, non si sa dove hanno trascorso la giornata di ieri. Non si sa se hanno mangiato a sufficienza, se hanno sofferto il freddo, se sono stati coccolati com’è giusto che sia e non si sa chi hanno avuto accanto, al posto dei loro genitori ai quali sono strappati, dai quali sono stati separati.

Chi viola i diritti di Bambini e Bambine, chi sfrutta la loro tenerezza, chi approfitta della loro vulnerabilità, chi calpesta la loro vita, chi ne vende il Corpo come se non fosse Corpo, commette il danno più grave, più irrimediabile e più apocalittico ai danni dell’ intera umanità e dell’ intero pianeta.

Ogni volta che un Bambino o una Bambina piange, un fiore appassisce, una montagna si sgretola, una stella cade e non per la realizzazione di un desiderio ma per la tristezza di un cielo stanco di assistere a simili drammi. Ogni volta che una persona adulta pratica il potere ai danni di un Piccolo, di una Piccola, il tempo si ferma, si blocca, ed un istante diventa l’eterno: perché il tempo sa che pur scorrendo per anni ed anni ed anni, non potrà mai cancellare, dimenticare quello che è accaduto. Ogni volta che un Bambino o una Bambina deve imparare a dormire senza la compagnia delle voci, delle mani, dei corpi caldi che conosce bene e che ama, una speranza muore. Una possibilità viene sconfitta. E la mano impegnata in una nuova bella canzone, abbandona il foglio. Ogni volta che ad un Bambino o ad una Bambina, viene impedito di vedere il sole, un suo raggio si spegne e tutto l’infinito muove un passo verso la fine. Verso quell’Apocalisse tanto temuta: sappiate che questa inizia proprio negli occhi piangenti di un Bimbo o di una Bimba.

Perché è contro Natura, è contro Dio, è contro la Vita, è contro l’essere Uomo o Donna. È contro ogni modo di vivere e di interpretare e di concretizzare il proprio essere al mondo.

Lasciate che i Bambini e le Bambine giochino. Lasciate che sappiano raccontare il vento sul volto e quello tra i capelli scompigliati. Lasciate che conoscano il gusto della cioccolata calda preparata da mani piene di amore. Lasciate che imparino a ridere, non private loro di questo allenamento: chi non ride da Piccolo, da Piccola, difficilmente riuscirà a farlo da grande. Lasciate che vivano tutti i giorni con la stessa euforia: per loro, non dovrebbe esserci il martedì lavorativo e la domenica libera. Lasciate che vivano in Libertà, che è la condizione fondamentale per credere nel Domani e per pensarlo e costruirlo nella maniera più serena possibile.

Ogni Vita che viene al mondo, lo fa con un forte e commovente istinto di fiducia: che nessuno lo spenga. Che nessuno lo deluda. Che nessuno ne faccia un uso a suo vantaggio.

Che i Bambini e le Bambine godano di ciò che per natura spetta loro: il rispetto e la possibilità di vivere serenamente. E che il 25 maggio di ogni anno futuro, sia una bella giornata di sole, con strade e spiagge e parchi brulicanti di Bambini e Bambine che, semplicemente, saranno lì dove è la loro Casa. Lì dove è giusto, naturale, che siano.

 

Deborah Biasco

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