E mentre sul web circolano video e messaggi che pubblicizzano la donna magra dallo sguardo ammiccante, quella in carne sempre piaciuta, quelle bassa tutta da amare, quella brava in cucina proprio da sposare e quella muta da non farsi scappare, Elena Favilli e Francesca Cavallo, sono alle prese con la pubblicazione del loro grande lavoro Good Night Stories for Rebel Girls: un libro che raccoglie storie della buonanotte per bambine ribelli. L’opera è composta da 100 storie di cui ognuna narra la vita di una Donna che, a modo suo, ha cambiato il mondo: dalla pittrice Frida Kalho alla prima faraona egiziana Hatshepsut, dalla tennista Serena Williams all’astrofisica Margherita Hack.
Quindi, via scarpette destinate a sfilarsi per essere poi ritrovate dal principino belloccio, via mele avvelenate vendute da streghe a ragazze ingenue salvate dal giovanotto di passaggio, via abiti lunghi e gonnelle colorate di ragazzine che sognano uomini che possano realizzare i loro sogni. Le Donne possono farlo da sole. Loro possono fare tutto da sole e le storie raccolte nel Libro, ne sono una prova.
Diamanti. Come diamanti piovuti dal cielo, tante Donne hanno cercato di apportare cambiamenti importanti e preziosi nella società in cui vivevano. Cambiamenti necessari per loro, che di quegli ambienti ne soffrivano i pregiudizi, le mancanze e i limiti.
E mi chiedo cosa direbbero, ora, le Donne ricordate nel lavoro di Elena e Francesca, se leggessero i numerosi articoli che tracciano il ritratto della donna che va di moda, o se vedessero tutte le ragazze e le donne che in televisione non fanno che sminuire loro stesse, o ancora se avessero la possibilità di accedere alla visione dei video che brulicano sul web e che diffondono modelli femminili che con la femminilità hanno poco a che fare. E il mio, non è assolutamente un discorso morale: è piuttosto un ragionamento razionale. Perché la debolezza, la facilità, la necessità di essere sostenute e guidate che fanno da sfondo, e da sempre, al profilo delle donne, trova fondamento e continua motivazione sia nelle favole che, se non fosse per l’uomo scaltro e coraggioso, certamente non avrebbero quel finale positivo e sia nei messaggi che giungono da ogni parte, praticando una estenuante e maniacale opera di convincimento.
Good Night Stories for Rebel Girls, si pone come sottile ed intelligente contributo a favore del superamento o (magari!) dell’ abbattimento di stereotipi di genere che gravano da sempre sulle spalle delle Donne. Stereotipi che pretendono di classificare la donna, la quale ha dovuto sempre far fronte alle richieste e alle aspettative del mondo circostante: donnina di casa, donnaccia di strada o maschiaccio del quartiere. Ad ogni modo, si è sempre cercato di tener sott’occhio le donne e di organizzarne il percorso.
Le 100 Donne che il libro racconta e di cui ne trasmette il messaggio, sono la prova del fatto che società, famiglia, istituzioni non possono vincere il confronto: è la Persona stessa, la Donna stessa, che deve decidere il suo futuro e deve scegliere come e dove realizzarlo. La grande Virginia Woolf, sofferente e straziata dal suo stesso talento condannato al silenzio perché Donna, le sorelle Bronte che scrivevano i loro romanzi su fogli volanti, nascosti sotto i panni da stirare e tante altre grandi Personalità da cui io stessa ho tratto ispirazione ed energie, non sono morte. Loro, ognuna di loro, vive in ogni Donna. Perché ogni Donna, a modo suo, secondo le sue predisposizioni, in base al suo talento e nel rispetto delle sue potenzialità e capacità, custodisce una possibilità. Una novità, che il Mondo e la sua stessa esistenza, stanno aspettando.
Un Libro che riscatta la determinazione e il coraggio di Donne che non hanno perso il loro tempo nell’ attesa di un principino che le salvasse ma che hanno stretto i loro pugni e i loro desideri, e sono andate avanti. E anche la storia è andata avanti. Regalandoci altri Diamanti, altre Perle, altre Meraviglie.
Due sono gli auguri che rivolgo a me stessa, a tutte e a tutti: che il Libro venga presto tradotto in lingua italiana e che altri simili lavori, in futuro, possano raccontare di altre storie, di altre Donne, che hanno saputo ascoltarsi e rispettarsi. Contro ogni aspettativa sociale. Per un totale abbattimento dei numerosi stereotipi che ancora oggi frenano i passi della Donna e ancora oggi ne decidono, silenziosamente, astutamente, il percorso.
Se oggi ci emozioniamo sui libri di Virginia o davanti ai quadri di Frida, significa che sì, tutto è possibile. Bisogna solo crederci.
Deborah Biasco