119 anni fa Salomon August Andrée partì con una mongolfiera per raggiungere il Polo Nord. È uno scherzo? Assolutamente no, parliamo del famoso 11 luglio del 1897 e del mitico Andrée che esplorò L’Artico.
Di lui non sappiamo moltissimo, ma era un gran viaggiatore, esploratore, fisico e politico svedese. Nacque in Svezia, a Gränna il 18 ottobre 1854. Cosa successe l’11 luglio? Lui ideò l’esplorazione del Polo Nord con un grande pallone, partì con due colleghi, il fotografo Strindberg e l’ingegnere Frankel, ma di loro non si seppe più nulla per molti anni. Chiamò il suo pallone aerostatico Ornen che in vedese significa Aquila, fatto costruire a Parigi, quest’ultimo prevedeva l’utilizzo di un sistema di vele e di tre lunghi cavi moderatori, pesanti 850 kg e lunghi circa mille metri. Andrée era convinto che solo in quel modo si sarebbe potuto raggiungere il Polo Nord, perché solo attraverso il volo si sarebbe impiegato meno tempo nel coprire le distanze e si sarebbero potute superare con più facilità gli ostacoli dovuti ai canali e agli hummock della banchisa.
L’idea della mongolfiera venne finanziata dal Re Oscar di Svezia e Alfredo Nobel, un progetto dettagliato e ben accurato che Andrée stava preparando da sempre. Nella preparazione utilizzò un sistema di vele adatto per il cambiamento di rotta e direzione utilizzando l’energia e la forza dei venti, mentre i cavi moderatori della lunghezza di un km, avevano la funzione di frenare il movimento e di impedire all’aerostato di sollevarsi oltre i 200 metri. L’11 luglio del 1897 Ornen partì dalla Baia Virgo a nord delle Svalbard, ma purtroppo il sistema ben studiato da Andrée non durò moltissimo, i moderatori subito dopo si strapparono perché si impigliarono nelle rocce. Un’idea geniale, ma purtroppo non pronta per poter raggiungere un posto così freddo e naturalmente complicato. Dopo più di 400 km in aria, Ornen non resse la forte perturbazione, aumentando di peso e scendendo a terra, i tre naufraghi decisero di tornare indietro, purtroppo la strada per il Polo Nord era ancora lunga.
Gli aeronauti scomparvero, e non se n’ebbero più notizie fino al 6 agosto 1930, quando dall’equipaggio di una baleniera ne furono trovati i resti. Venne trovato un diario Med Örnen mot Polen (“Con l’Aquila verso il Polo”), che ha consentito di ricostruire la tragedia dovuta principalmente alla formazione di ghiaccio sulla mongolfiera. Il libro è stato pubblicato anche in Italia nel 1930 dalla Mondadori.