Greenpeace attaca gli Usa sul TTIP

Greenpeace attacca gli Usa, dicendo che stiano minacciando l’Europa sulle esportazioni di automobili europee per far si che Bruxelles accetti i prodotti agricoli americani (OGM).  Washington secondo Greenpeace sta cercando di far approvare il TTIP e dare accesso alle lobby sia commerciali che industriali su decisioni delle norme Ue e cambiare il potere decisionale e democratico europeo.. “Una porta aperta per le lobby delle ‘corporation’ ” . Altre accuse agli Stati Uniti sono quelle di non accettare le limitazioni dell’Europa dei test sugli animali per i cosmetici.

 

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Le carte che ha in possesso Greenpeace sono state revisionate da alcuni media europei come il britannico Guardian e il tedesco Sueddeutsche Zeitung. Questi due media hanno intervistato delle persone coinvolte in questa trattativa che hanno autenticato le carte.

 

Secondo un esponente ecologista  citato dal Guardian, “la posizione europea è molto brutta, ma quella americana è terribile” e aggiunge “si sta spianando la strada a una gara al ribasso negli standard ambientali, della salute e della tutela dei consumatori”.  Anche il direttore di Greenpeace ha dichiarato, “Questi documenti  ci consentono uno sguardo senza precedenti sull’ampiezza delle richieste dell’America, che vogliono che l’Ue abbassi  le sue tutele dell’ambiente e della salutenell’ambito del Ttip.” 

Il Ttip (Transatlantic Trade and Investment Agreement) è l’accordo di creare una grande area di libero scambio tra l’America e l’Europa. Però molte critiche dicono che il TTIP, tenta di  abbassare gli standard di qualità e sicurezza europea riguardo ad ambiente ed alimentazione. 

La Commissione europea ammette la difficoltà nel concludere i negoziati  tra Usa e Ue, ma il commissario europeo per il Commercio definisce i leaks come “una tempesta in un bicchiere d’acqua”. Malmstrom sostiene nel suo blog che “è normale che entrambe le parti impegnate in una trattativa vogliano raggiungere il più possibile su molti dei loro obiettivi, ma questo non significa che l’altra parte cede a queste esigenze”.

 

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