“Divino caffè il cui gusto rimane tutto il giorno in bocca” scriveva Arthur Rimbaud
Ah.. il caffè! La bevanda che, con il suo profumo paradisiaco ci risveglia la mattina, ci inebria e ci permette di cominciare bene la giornata.
Da dove deriva la parola caffè?
La parola araba qahwa indicava una bevanda dal colore rosso scuro, la quale aveva effetti stimolanti. Da ciò si passò alla parola turca qahvè o kahve. Si pensa inoltre che la parola possa derivare da Caffa, la regione dell’Etiopia in cui la pianta era principalmente diffusa. La sua origine non è ancora del tutto certa: la bevanda si è prima diffusa nei paesi Arabi, come ad esempio in Turchia attorno al XV secolo e successivamente venne portata in Italia, precisamente a Venezia, dove nel 1645 aprirono le prime botteghe di caffè.
Inizialmente la bevanda era destinata alla popolazione più abbiente e nobile, poiché il costo era troppo elevato e non tutti potevano permettersela. Questo è narrato perfettamente ne “Il Mattino” di Parini, in cui il giovin signore può scegliere se fare colazione con il caffè oppure con la cioccolata. Successivamente la bevanda iniziò a diventare accessibile a più persone, ed oggi è diventata un vero e proprio simbolo.
Molti personaggi appartenenti al passato erano amanti e grandi consumatori di caffè , come ad esempio Voltaire, che ne beveva circa quaranta al giorno.
Un altro amante della bevanda era Johann Sebastian Bach, che scrisse anche una cantata dedicata ad essa, la Cantata del Caffè: “En al di là di tutti gli altri piaceri, più raro di gioielli o tesori, più dolce del chicco della vite. Sì! Sì! Il più grande dei piaceri! Caffè, quanto amo il suo gusto, e se volete guadagnarvi la mia benevolenza, sì sì. Datemi il caffè”.
Oggi 1 ottobre è la giornata mondiale dedicata al caffè.
Perché si festeggia?
Questa festa celebre una bevanda dalle origini antichissime, la quale sta cercando sempre di più di puntare alla sostenibilità e al rispetto dei paesi produttori. Ogni anno, nel Mondo se ne bevono circa 400 miliardi di tazzine: quindi, perché non consacrare un giorno ad una bevanda capace di unire le persone? questa bevanda è anche sinonimo di beneficenza, come testimonia la tradizione del “caffè sospeso”, grazie alla quale è possibile lasciare pagata una tazzina per persone che non possono permettersela.
Cosa aspettate.. bevetene tutti una tazzina! Lo fa anche Paolo Nespoli che, sulla Stazione Spaziale Internazionale ha tweettato una foto mentre beveva un ISSpresso, una macchinetta nata dalla collaborazione fra Agenzia spaziale italiana, Argotec e Lavazza
Caterina Tiziani