Che gli uomini si interroghino sull’esistenza di altre forme di vita, è cosa nota. La Nasa, in primis, ma anche alcuni ricchi magnati sono da tempo impegnati in ambiziosi progetti per scandagliare la volta celeste e scoprire una presenza extraterrestre.
Non sempre però, per scorgere tracce aliene, si scruta l’universo. Secondo alcuni basterebbe volgere lo sguardo verso la terra, dove talune costruzioni testimonierebbero il passaggio sul nostro pianeta di una civiltà superiore.
Ne è convinto lo scrittore e giornalista Graham Hankock, autore di numerosi libri, apprezzati dal grande pubblico, meno dalla comunità scientifica, il quale teorizza l’intervento degli alieni nella fabbricazione di alcune opere architettoniche del passato, altrimenti inspiegabili. E’ il caso delle mura di Cuzco, talmente ciclopiche e ben assemblate tra loro da ritenere che a realizzarle non possano essere stati gli Inca. Un po’ come Stonehenge, in Inghilterra, o addirittura la piramide di Cheope, la più grande tra quelle egizie, la cui edificazione avrebbe richiesto dei mezzi non ancora disponibili nel 2500 A.C.
Testimonianze di contatti tra uomini e esseri provenienti dallo spazio si ritroverebbero anche in Perù, dove le linee di Nazca, giganteschi geoglifi tracciati per rappresentare alcuni animali locali, in realtà sarebbero delle piste di atterraggio per navicelle aereospaziali. Da stazioni aeroportuali dell’antichità avrebbero funto anche le ziggurat dei Sumeri, popolazione vissuta tra il Tigri e l’Eufrate nel 5000 AC: in questo caso è stato il ministro dei Trasporti iracheno, Kazem Finjan, a sostenere di recente che queste costruzioni servissero come luogo di incontro tra gli umani e gli Annunaki appena scesi dal cielo.
Per i sostenitori di queste ipotesi suggestive anche la Bibbia non parlerebbe del Dio così come siamo abituati a pensarlo, ma di una civiltà, gli Elohim, e di un suo rappresentante, Yahweh, che guidò il popolo ebraico. Sarebbero state delle traduzioni sbagliate a mistificare il senso degli scritti e restituirci l’immagine di un dio misericordioso e non crudele e vendicativo come invece pare sia stato. L’elenco delle prove addotte per dimostrare la discesa dal cielo di civiltà giunti da altri mondi è lunga. Gli studiosi preferiscono parlare di fanta-archeologia, non riconoscendo a queste tesi alcun fondamento scientifico.
Rimane però il dubbio e il fascino del mistero che non mancherà di riservare altre sorprese. Che possa essere il passato a fornirci alcune risposte per capire e comprendere il futuro?
Alessandro Orofino